“La Cgil esprime viva soddisfazione per l'attribuzione del Premio Nobel per la pace 2014 a Kailash Satyarthi, attivista indiano che si batte per i diritti dei bambini, e a Malala Yousafzay, che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell’istruzione femminile”. È quanto si legge in una nota del sindacato di Corso Italia.

La confederazione sottolinea come, tra le motivazioni alla base del premio, ci sia “l'esplicito riferimento alla marcia globale contro il 'lavoro minorile', promossa da Kailash Satyarthi nel 1997, e con l'adesione della Cgil, partita dall'India per arrivare a Ginevra, presso l'Ilo, dove è stata approvata la Convenzione 182 'contro le peggiori forme di lavoro minorile'”. In questi anni, ricorda il sindacato di Susanna Camusso, “l’impegno di Satyarthi ha permesso di liberare almeno 80.000 bambini dalla schiavitù e dal lavoro, favorendone la reintegrazione sociale, attraverso la scolarizzazione.

Per quanto riguarda Malala Yousafzay, la Cgil ricorda come “la diciassettenne sia diventata uno dei simboli dei diritti dei minori, anche perché ha vissuto sulla propria pelle la violenza dello sfruttamento e della violazione dei diritti dei bambini”

“L'attribuzione odierna del Nobel per la pace vuole anche trasmettere un messaggio di distensione tra due paesi in conflitto dal 1947 per il controllo della regione di confine del Kashmir: l’India e il Pakistan. I due premiati sono un hindu, Satyarthi, e una musulmana, Yousafzay, l’uno accanto all’altra a simboleggiare la possibilità di dialogo tra due paesi e tra le diversità comunità religiose all'interno di essi”, conclude l'organizzazione sindacale.