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“Misure urgenti per gli alunni e il personale della scuola nelle aree colpite dal terremoto”. Questo hanno chiesto ieri i sindacati al ministro dell'Istruzione Giannini, in un incontro programmato da tempo e che aveva all’ordine del giorno i nodi ancora irrisolti di contratto e buona scuola. “La ministra – scrive Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil – ci ha assicurato che verranno emanati nelle prossime ore, previo monitoraggio di tutte le situazioni esistenti e in accordo con la protezione civile, i provvedimenti necessari per garantire il prosieguo delle lezioni, tenendo conto della chiusura delle scuole nelle aree interessate e dei disagi del personale scolastico costretto a trasferirsi negli alberghi”.
I capitoli all’ordine del giorno dell’incontro, iniziato alla presenza della ministra Giannini e poi proseguito con i componenti dell’Ufficio di Gabinetto, riguardavano l’atto di indirizzo per il rinnovo del Ccnl; la mobilità; la chiamata diretta e la legge di stabilità.
Su questi punti, spiega Pantaleo, “le risposte della Giannini sono state interlocutorie e non soddisfacenti rispetto al caos e all’enorme disagio di chi quotidianamente vive nelle scuole. Sono addirittura sfumati alcuni impegni sul personale Ata che la stessa ministra aveva fatto nell’incontro del 10 ottobre scorso, annunciando nella legge di stabilità un piano straordinario di assunzioni oltre il turn over e l’istituzione della figura di assistente tecnico nella scuola del primo ciclo”.
Chiusura totale anche, come riporta il sindacalista “sul rifacimento delle operazioni di mobilità i cui errori sono alla base del grave ritardo nell’assegnazione dei docenti alle scuole”.
Nell’incontro i sindacati hanno ribadito le proprie proposte. A partire dal rinnovo dei contratti per il quale bisogna aumentare le risorse disponibili, “riportare nella contrattazione tutte le materie sottratte dalla legge 107/15 e dalla legge Brunetta, riaprire la discussione sulla dirigenza scolastica rispetto alla valutazione e all’assegnazione degli incarichi, aumentare le risorse a disposizione del Mof”.
Per il leader della Flc Cgil occorrono anche finanziamenti adeguati “per riportare in organico di diritto tutto ciò che ormai è organico consolidato nei fatti. Questo riguarda sia i docenti che gli Ata”. È necessario anche superare la chiamata diretta riportando la materia integralmente nell’alveo contrattuale e eliminando ogni discrezionalità; utilizzare le poche risorse previste per le deleghe della legge 107/15 prioritariamente per il potenziamento della scuola dell’infanzia; eliminare le restrizioni sulle supplenze del personale Ata che mettono a rischio la qualità dell’offerta formativa. Importante anche “individuare soluzioni attraverso provvedimenti legislativi che aprano la possibilità delle stabilizzazioni per coloro i quali sono in possesso delle abilitazioni anche in relazioni a una maggiore disponibilità di organici nei prossimi anni” e “assegnare i 200 milioni del bonus per retribuire il lavoro prestato, essendo inaccettabile ogni ritardo nell’erogazione comunque motivato”.
Infine, continua la nota, “è irrinunciabile il rifacimento delle operazioni di mobilità al fine di rendere giustizia a migliaia di docenti che hanno avuto assegnate sedi sbagliate, subendo in molti casi la ‘farsa’ di conciliazioni unilaterali”.
“Su questi punti misureremo nel concreto la volontà del Governo nel passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti – conclude Pantaleo –. È evidente anche dall’esito dell’incontro che per risolvere le molte criticità e emergenze nelle scuole il Governo e il Parlamento devono cambiare la pessima legge 107/15. Riteniamo fondamentale accompagnare il confronto con iniziative di mobilitazione della categoria a partire dai rinnovi dei contratti”.