Si è svolto oggi a Potenza nella sede della Cgil Basilicata, alla presenza del segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, il terzo congresso Nidil Cgil Potenza, il sindacato dei lavoratori in somministrazione e dei lavoratori atipici, che ha eletto Emanuele De Nicola segretario generale.
“Nel 2017 nella nostra regione , secondo gli ultimi dati Istat - ha detto De Nicola nella sua relazione – ci sono circa 188 mila occupati, 4 mila in meno del 2016 e ben al di sotto dei livelli pre-crisi (194 mila). L’occupazione giovanile torna a calare del 7,2% e sono circa 40 mila gli under 35 occupati in Basilicata a fronte dei 56 mila del 2008. Dato ancor più allarmante è il calo demografico e i processi migratori (vanno via circa 3 mila giovani lucani all’anno), con una previsione secondo Istat di -90 mila abitanti nel 2045”.
È in questo contesto che si innestano la “disoccupazione e la precarietà –ha aggiunto De Nicola - conseguenza delle politiche economiche di austerità praticate dai governi antidemocratici che si sono succeduti e dettate dai mercati finanziari che hanno portato ad una recessione senza precedenti con effetti devastanti sul lavoro e con un aumento della disoccupazione e della precarietà che ci riporta agli anni ‘70.
I costi della disoccupazione e della riduzione della produzione sono devastanti per il PIL con una stima negativa per il nostro Paese di più di 80 miliardi all’anno in termini di ricchezza reale che non viene creata. I dati che ogni mese ci illustra l’ISTAT sono un bollettino di guerra, frutto non del destino o di leggi della fisica immodificabili, ma di scelte politiche e di interessi economici precisi e identificabili, che non rispondono al miglioramento della società e all’equità, ma all’accumulazione capitalistica in favore del profitto ad ogni costo.
Il compito della nostra categoria - ha precisato De Nicola - è fondamentale per ridare voce e unificare la condizione di solitudine e frustrazione di chi vive la precarietà del lavoro e dei diritti, per questo è necessario combattere l’utilizzo improprio dei contratti di lavoro parasubordinato, le false partite Iva, tutte quelle forme di lavoro intermittenti spesso utilizzate al posto del lavoro tradizionale e sul quale anche il Decreto dignità non dà tutte le risposte.
È necessaria – ha concluso - una stretta collaborazione con tutte le categorie della Cgil per meglio monitorare l’utilizzo dei contratti precari e allo stesso tempo contribuire alla contrattazione di secondo livello per la costruzione di bacini di prelazione finalizzati alla stabilizzazione dei lavoratori precari e di coloro che hanno perso il lavoro. Esperienze di collaborazione sono già state messe in campo con la Fiom, per esempio, per quanto riguarda l’indotto della Fca di Melfi e l’indotto del settore petrolifero, attraverso una contrattazione di sito a salvaguardia dei lavoratori precari nei cambi di appalto”.
Ha dichiarato Angelo Summa: “L’indebolimento del lavoro oggi è dovuto all’indebolimento del mercato del lavoro, che permette alle imprese di scegliere le strumentazioni che garantiscono il miglior profitto al minor costo e che rendono ancor più necessario riaffermare i diritti costituzionali e i diritti dei lavoratori in un nuovo quadro legislativo. Il lavoro si è ridotto in questa condizione anche perché non ha più rappresentanza politica. Lo stesso governo del cambiamento, che ha basato la sua campagna elettorale sulla lotta al Job Act e alla reintroduzione dell’articolo 18, oggi non spende una parola sul lavoro e sullo sviluppo, cadendo nella contraddizione di voler abolire la povertà tramite il reddito di cittadinanza ma senza combattere l’evasione fiscale, introducendo i condoni che parlano solo ai furbetti e ai grandi gruppi. Se non riconnettiamo le identità del lavoro difficilmente potremmo mettere le basi per lo sviluppo, specialmente al sud del Paese, al quale non serve la carità ma le stesse opportunità del nord”.