"Non è possibile un accordo che comporti la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Le indiscrezioni di stampa fanno parte della campagna di pressioni sulla Cgil per schiacciarla sulle esigenze del quadro politico. La Cgil non può essere piegata alle conclusioni dell'incontro tra il premier Monti e i leader dei partiti della maggioranza: gli accordi si fanno con le parti sociali e non nei vertici di partito". Lo dichiara il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi, citato da tutte le agenzie di stampa.

"In questa situazione - afferma il sindacalista - ribadisco che sulla base degli orientamenti consolidati della stessa Cgil, non solo nel passato quando portammo il 23 marzo 2002 tre milioni di persone in piazza in difesa dell'articolo 18, ma anche nell'ultimo congresso e in tutte le deliberazioni successive, non esiste la possibilità che la Cgil accetti una manomissione dell'articolo 18 senza venir meno al proprio vincolo con i lavoratori".

"Come portavoce della sinistra sindacale nella segreteria nazionale Cgil - aggiunge - , mi spendo per mantenere una posizione unitaria e coerente. In questo impegno sono confortato dalla discussione interna nella quale tantissime strutture e altrettanti dirigenti condividono la prosecuzione della battaglia per l'estensione dei diritti per legge e per contratto".