"Ancora una volta, le operazioni contro la criminalità organizzata in Lombardia evidenziano la sempre più evidente colonizzazione, da parte delle organizzazioni criminali, della provincia brianzola e di altre zone della nostra regione. Lo stupore non è il sentimento che ci pervade in queste ore. Da tempo, osserviamo con grande preoccupazione l'operato dell'amministrazione comunale di Seregno, ma soprattutto il ruolo della criminalità organizzata che in passaggi cruciali della politica locale ha sempre dimostrato la propria attenzione”, dichiara Simone Pulici, segretario Cgil di Monza e Brianza, con delega alla legalità e al contrasto alle mafie.
"In effetti, sono diversi i campanelli di allarme che sono suonati negli ultimi anni, dagli arresti eccellenti, alle campagne elettorali condotte in locali poi chiusi in modo cautelare dalla Prefettura, fino ad episodi tragici che hanno coinvolto dipendenti comunali. Noi non siamo stati con le mani in mano, nel maggio 2016 abbiamo organizzato con Libera e altre associazioni una marcia per la legalità per le vie di Seregno, molto partecipata, ma in un clima che ricordo surreale. Il corteo ha attraversato la città deserta. Lo scorso marzo, proprio a Seregno, abbiamo tenuto un importante convegno di denuncia sul tema della corruzione, che ha visto la presenza di importanti interlocutori, dalla senatrice Lucrezia Ricchiuti della commissione Parlamentare antimafia al magistrato Walter Mapelli, invitando le nostre rappresentanze sindacali negli enti locali”, continua il sindacalista.
"Ora la magistratura ha il compito della ricerca della verità, ma la città tutta ha il dovere di riannodare il tessuto democratico strappato. La Cgil di Monza e Brianza e della Lombardia farà la sua parte, se necessario promuoverà con le altre associazioni democratiche del territorio momenti di confronto e protagonismo sociale. La politica deve fare la sua parte, senza tentennamenti o timori. Un'amministrazione comunale tanto attenta al decoro materiale della città, la prima in Italia ad applicare il decreto Minniti-Orlando sui Daspo urbani, rischia di essere ricordata per l'inconsistenza del proprio decoro morale. Ora è il momento del riscatto della città. Noi continueremo a fare la nostra parte”, conclude il dirigente sindacale.
Per Marinella Magnoni, della segreteria Cgil Lombardia, “questa azione della Dda mette in rilievo, per l’ennesima volta, il livello di penetrazione delle mafie nella nostra regione. Soprattutto pare emergere un legame forte e strutturato fra politica e ‘ndrangheta che non si può lasciar scorrere quasi inosservato. Richiede una reazione decisa della stessa politica e un incremento della capacità di 'resistere' e schierarsi dalla parte della legalità che deve diffondersi in tutta la cittadinanza. Lo stretto legame fra mafia e corruzione si sconfigge sia attraverso l’azione della magistratura che attraverso un’ampia e diffusa reazione democratica alla quale, come sempre, non faremo mancare il nostro apporto. È altresì dovere della politica approvare rapidamente, in modo definitivo e senza modifiche, il Codice Antimafia”.