"Per quanto riguarda la Nca, le concessioni rilasciate non vanno nella direzione di maggior interesse pubblico. Le concessioni pubbliche devono sempre andare nella direzione del bene pubblico e al maggior interesse per la collettività. In un mondo che cambia, non si può continuare con le vecchie logiche, se i piani industriali, gli impegni presi e gli accordi non vengono rispettati, vi è il dovere di verificare le condizioni. Nel 2011, venne siglato un protocollo d'intesa per lo sviluppo delle aree produttive da ministero, Regione, Provincia, Comuni interessati e Autorità portuale, che prevedeva che la concessione poteva essere riconosciuta per un periodo superiore a quanto era stato fatto in passato, di norma quattro anni. Ci risulta che venne dato il via libera alla concessione trentennale negli anni successivi, a seguito degli impegni decisivi e precisi per occupazione e investimenti assunti dalla proprietà del cantiere. Certamente un bel salto in avanti, dai quattro ai trent'anni". Così Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana.

"Sicuramente, questo sarà stato valutato sulla base di garanzie e impegni concreti presi dall'impresa, tant'è che ci sembra che a quel momento venne valutato che i numeri del cantiere avevano superato le attese. Crediamo che sia giunto il momento di verificare di nuovo, da parte di tutti i soggetti interessati, se gli accordi sono stati rispettati, quali siano oggi le condizioni reali produttive e occupazionali, i carichi di lavoro e le prospettive di questa importante azienda, nonchè del trattamento che viene riservato a molti lavoratori, poiché appare anche una palese volontà discriminatoria dell'impresa, e assumere tutte le decisioni del caso, nel rispetto del miglior interesse per il bene collettivo", conclude il dirigente sindacale.