“Valutiamo positivamente l’esito della Cabina di regia di oggi, con l’avvio di una serie di confronti tecnici tra azienda e rappresentanze dei lavoratori, per definire un nuovo piano industriale che abbia come obiettivo esuberi-zero”: è quanto affermano le segreterie nazionali degli edili e del commercio di Cgil Cisl Uil al termine della riunione al Mise della Cabina di regia del gruppo Natuzzi spa per riaprire una fase di confronto sul futuro del più grande gruppo industriale del settore Legno-Arredo del paese.
I sindacati (Fillea, Filca, Feneal e Filcams, Fisascat, Uiltucs) hanno presentato al Mise le proposte elaborate il 26 maggio scorso a Matera con il coordinamento Rsu e con le strutture regionali e territoriali di Puglia e Basilicata, e passate poi al vaglio delle assemblee di tutti i lavoratori svolte nei giorni scorsi. Le proposte, continua la nota, "vogliono dare soluzione alla vertenza che si è riaccesa dopo l’annuncio della direzione aziendale negli incontri del 20 aprile a Roma, del 2 maggio a Bari e di oggi in Cabina di regia, di 1.000 esuberi strutturali con il rischio di licenziamento al termine del contratto di solidarietà di fine anno 2018".
Valutazione positiva dei sindacati sulle “aperture che l’azienda ha fatto negli incontri e in Cabina di regia” ma, concludono le sigle, “verificheremo passo dopo passo le vere intenzioni del gruppo, al quale diciamo fin da subito che riterremo inaccettabile qualsiasi proposta che prevede esuberi e licenziamenti.” Prossimi appuntamenti previsti: 30 maggio a Bari incontro tra azienda, coordinamento Rsu e organizzazioni sindacali, 19 giugno a Roma Cabina di regia.
La vertenza del Gruppo Natuzzi vede le organizzazioni sindacali Feneal Filca Fillea Filcams Fisascat e Uiltucs impegnate da molti anni nella difesa dei livelli occupazionali in un’area del paese già debole da questo punto di vista e che rischia di indebolirsi ulteriormente se perdessimo questo che per la Puglia, la Basilicata e per il paese, rappresenta ancora un importante presidio occupazionale, con oltre 2000 lavoratori dipendenti più indotto e di storia industriale, di competenze e professionalità, che hanno portato il gruppo ad affermarsi nel mondo fino a conquistare posizione di leadership nel settore, tanto da essere presente in tutti i continenti e quotato nella borsa di Wall Street.
Attualmente Natuzzi Spa conta in Italia: 2074 dipendenti su 6 unità produttive:
• la sede centrale, Santeramo Iazzitiello con 598 dipendenti (237 CCNL Legno e 361 CCNL Commercio) lavoratori, 4 stabilimenti
• Santeramo Iesce con 417 dipendenti
• Matera Iesce con 221 dipendenti
• Laterza con 577 dipendenti
• Matera Lamartella 93 dipendenti
• Ginosa 168 dipendenti
I prodotti che vengono realizzati sono riferibili alla sola linea dell’imbottito.
La trattativa al Mise
L’andamento aziendale che emerge dagli incontri è positivo rispetto alla presenza del gruppo nei mercati internazionali, perché vede il rafforzamento del marchio nel mondo con una rete commerciale che si rafforza in prospettiva anche grazie all’accordo con il partner cinese Kuka per una joint venture che dovrà valorizzare anche le produzioni italiane.
Rimangono invece criticità per quanto riguarda la situazione degli stabilimenti produttivi italiani, in particolare su due fronti:
• Gli investimenti che dovevano essere realizzati per completare il piano industriale previsto dall’accordo sottoscritto presso il MISE nel 2013 per l’aumento della produttività con l’introduzione di nuove tecnologie per arrivare al costo / minuto di 50 centesimi, non sono stati completati.
• Gli investimenti sono stati realizzati sullo stabilimento di Iesce 1 (unico stabilimento che si è avvicinato agli obiettivi di piano industriale), parzialmente su Laterza e sospesi su Santeramo Iesce. Gli investimenti sono stati sospesi dall’azienda a causa del contenzioso emerso a seguito delle sentenze sulla mancata rotazione CIGS e reintegri di tutti i lavoratori licenziati.
Tutto ciò ha reso necessario l’accantonamento di 13,5 €/mln nel bilancio del 2017.
Inoltre il mancato raggiungimento degli obiettivi di competitività del polo industriale Italiano ha portato alla perdita operativa di 29 milioni di euro nel bilancio del 2017. Il fronte più grave rimane però quello degli esuberi. Esuberi che emergono chiaramente da una analisi tra produzioni e occupati, che ha portato all’attivazione di un contratto di solidarietà con una riduzione oraria su tutti i lavoratori del 40 % con scadenza a dicembre 2018.
Purtroppo in base alle norme vigenti, come ribadito dal Ministero del Lavoro anche oggi in Cabina di Regia, non esistono attualmente le condizioni per un ulteriore allungamento dei termini di questa tipologia di ammortizzatore sociale che terrebbe ancorati al rapporto di lavoro le persone in esubero.
Per questo le stime dell’azienda che dichiarano 1000 lavoratori a rischio trovano purtroppo riscontro. Se dovessero rimanere le condizioni attuali, l’azienda ha presentato una ipotesi di apertura delle procedure di licenziamento da attivare a luglio, per l’impossibilità a sostenere la solidarietà fino a dicembre.
Le proposte dei sindacati
Rispetto a questo quadro le organizzazioni sindacali, hanno riconfermato i propri obiettivi: difendere gli attuali livelli occupazionali dell’intero gruppo Natuzzi rilanciando le produzioni italiane. Questo attraverso le seguenti proposte e azioni definite nel nostro “piano Natuzzi esuberi 0”, da realizzare in Cabina di Regia, con il Mise, con le Regioni ed i comuni interessati.
Le proposte in sintesi:
• Realizzare un piano industriale per la piena occupazione di tutti i lavoratori, rilanciando le produzioni italiane, diversificando la produzione con altri componenti d’arredo, promuovendo un piano di formazione professionale dedicato alla riconversione;
• Completare il piano di investimenti per ottenere l’aumento della produttività e la sostenibilità della produzione di Natuzzi Editions per il mercato Emea in Italia;
• Assumere direttamente da subito tutti i lavoratori che hanno aderito alla New Co;
• Ricontrattare un piano sociale che accompagni i lavoratori che volessero volontariamente uscire dall’azienda;
• Promuovere un impegno delle Istituzioni per sostenere questi investimenti con cofinanziamenti dedicati, supporto alla formazione e se necessario ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali per rendere compatibili i tempi di realizzazione del piano industriale con l’esigenza di evitare licenziamenti in vista della la scadenza del contratto di solidarietà;
• Favorire il ricorso al part-time o strumenti analoghi per la gestione dell’esubero.
• Stabilire un più efficiente e concreto sistema di relazioni industriali con maggiori informazioni e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori, attraverso incontri mensili con il coordinamento Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali;
• Superare le deroghe al ccnnl e riavviare la contrattazione aziendale.
Il coordinamento Rsa/Rsu e le organizzazioni sindacali sono consapevoli delle difficoltà che dobbiamo affrontare, ma se ogni parte, Sindacato, Azienda e Istituzioni dedicheranno il massimo impegno alla soluzione dei problemi facendo ognuno la propria parte, siamo convinti che gli obiettivi che proponiamo siano raggiungibili e sostenibili.
I sindacati valutano positive le aperture che l’azienda ha fatto negli incontri ed in Cabina di Regia: “verificheremo passo dopo passo le vere intenzioni del gruppo al quale diciamo fin da subito che riterremo inaccettabili qualsiasi proposta che prevede esuberi e licenziamenti. Per questo valutiamo positivamente l’esito della Cabina di regia di oggi che ha deciso l’avvio di una serie di confronti tecnici, tra azienda e rappresentanze dei lavoratori, che portino alla definizione di un nuovo piano industriale con l’obiettivo dell’esubero zero. L’esito di questo lavoro sarà riportato in Cabina di Regia per la condivisione e la sottoscrizione da effettuarsi non oltre la fine di giugno”.