Dichiarato lo stato di agitazione alla Sgl Carbon di Narni (Tr), importante industria chimica umbra che conta circa 110 addetti. A far scattare la protesta (mercoledì 9 è in programma un'assemblea con i lavoratori per decidere ulteriori forme di lotta) l'annuncio da parte dell'azienda della volontà di spegnere uno dei forni di cottura dell'azienda che produce grafite. 

"Durante l'incontro - spiegano in una nota Filctem, Femca, Uiltec e la Rsu aziendale -  l'azienda ha tentato di fornire spiegazioni e rassicurazioni, tutte incentrate sulla situazione di mercato e sulle motivazioni economiche che hanno determinato tale decisione, senza dare nessuna risposta su programmi ed impegni futuri, volti a garantire la riacquisizione di volumi produttivi adeguati all'attuale organico presente in fabbrica".

Infatti, spiegano i sindacati, nonostante la chiusura dei volumi di produzione complessiva annua di elettrodi di grafite prevista per il gruppo sia di 180.000 tonnellate, contro le 160.000 di alcuni mesi fa, "nessun recupero ha minimamente interessato lo stabilimento narnese".

"Le organizzazioni sindacali e la Rsu - si legge ancora nella nota - respingono con determinazione l'ipotesi di spegnimento del forno di cottura che, unita alla pesante riduzione dei volumi produttivi già avviata, assume oggi una gravità tale da non permettere ulteriori tempi di attesa per avere risposte sul futuro del sito produttivo. In mancanza di garanzie sul futuro della nostra fabbrica, da noi pretese e ritenute doverose, lo spegnimento dl un forno cottura resta un segnale compromettente e fonte di fortissima preoccupazione per il sito produttivo di Narni".

"Chiediamo, a questo punto, che tale situazione venga al più presto rimossa - conclude la nota - mettendo in campo un'azione di forte protesta che vedrà coinvolta l'intera comunità locale, per condannare e modificare l'atteggiamento aziendale, sino a quando non ci sarà data certezza sul mantenimento delle attività produttive nello stabilimento di Narni".