Affrontare e rimuovere gli ultimi ostacoli sul percorso che deve portare al salvataggio e al rilancio della Nardi, storica azienda metalmeccanica di San Giustino (Pg), al centro di una dura vertenza che aveva assunto nei mesi scorsi anche tratti drammatici: era questo l’obiettivo dell'incontro tecnico che si è svolto oggi, 22 novembre, al ministero del Lavoro a Roma e che ha confermato la possibilità concreta di chiudere in maniera più che dignitosa questa vertenza. Infatti, dal tavolo tra governo, azienda, sindacati (Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Umbria) e Confindustria Umbria è emersa la concreta fattibilità del percorso auspicato da tutte le parti: ovvero l’accesso ad un periodo più lungo (un altro anno) di cassa integrazione (quella attuale scade il 6 febbraio 2019) che possa consentire la piena ripartenza dell’attività produttiva della Nardi.
“L'intenso lavoro svolto dai sindacati (e non da altri) insieme alla azienda - affermano Adolfo Pierotti, Fim Cisl, e Simone Pampanelli, Fiom Cgil, presenti al tavolo ministeriale - sta dando i propri frutti e siamo fiduciosi sulla possibilità di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali. Questo sarebbe un risultato difficilmente immaginabile fino a poco tempo fa - continuano i due sindacalisti - ma che per divenire possibile necessità di un ultimo sforzo, sia sul versante degli ammortizzatori che da parte dell’azienda, che deve proseguire nella ricerca di commesse internazionali in grado di garantire una produzione all’altezza della storia di un grande stabilimento industriale umbro”.