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"Le carenze presenti nell’attuale sistema di welfare della città di Napoli generano diseguaglianze sociali e riduzione dei diritti, per effetto dei progressivi tagli ai finanziamenti operati sia a livello locale che centrale. La situazione, oggi in essere, impedisce la realizzazione dei princìpi presenti nella 328/2000. La mancanza di una funzione d'indirizzo da parte dello Stato e l’assenza di indicatori dei Liveas (livelli essenziali di assistenza sociale) producono un’applicazione differenziata delle protezioni sui territori, con ricadute disastrose sulla popolazione più debole". È quanto affermano congiuntamente Walter Schiavella e Alfredo Garzi, leader della Cgil e della Fp di Napoli.
"I tagli economici, operati dal Comune, unitamente a quelli fatti a livello nazionale e regionale, impediscono qualsiasi azione programmatica delle attività e mettono a rischio i livelli occupazionali del settore, cancellando i diritti conquistati dai lavoratori, che hanno garantito negli anni indispensabili forme di assistenza, a partire da quelle rivolte ai disabili e agli anziani non autosufficienti. L’introduzione dei voucher, da parte del Comune nei servizi socio-sanitari, finanziati con fondi comunitari, sta ulteriormente precarizzando la continuità assistenziale, dal momento che questi fondi non vengono utilizzati per rafforzare le attività di assistenza stabili ed estese attualmente in essere, ma interventi saltuari e non strutturati", proseguono i due dirigenti sindacali.
"Per questi motivi, la Cgil, al fine di perseguire un sistema di welfare in grado di garantire servizi minimi essenziali, ritiene improcrastinabile la messa a disposizione di adeguate risorse economiche e innovazioni organizzative, per efficientare i servizi puntando all’integrazione socio sanitaria, e valorizzare le molteplici esperienze professionali degli operatori, oggi abbandonati a un destino lavorativo tutt’altro che roseo, assicurando l’assistenza ai cittadini e alle fasce più esposte. A sostegno di tali rivendicazioni, la Cgil mobilita i lavoratori del settore con il duplice obiettivo di ottenere migliori servizi per i cittadini e tutele certe per chi opera all’interno dei servizi sociali", concludono i due sindacalisti.