“Le dichiarazioni del sindaco De Magistris sono gravissime e sconcertanti”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella. “Gravissime - spiega Schiavella - perché è estremamente sbagliato derubricare quanto accaduto a mera contestazione. Chi come noi fa della rappresentanza sociale la sua missione è abituato ai confronti, alle contestazione e ai conflitti e mai ad essi si sottrae. Quello che è accaduto il 9 novembre alla Federico II non è grave per la contestazione, ma perché si è impedito un confronto, per di più in un luogo come l’Università Federico II che del confronto è un simbolo”.
“Se De Magistris non comprende che il ripetersi di tali episodi nella città di cui è sindaco costituisce una grave lesione non solo dell’immagine e della storia della città, ma anche un limite alla crescita culturale e civile di Napoli e alla stessa rappresentazione e soluzione di quelle molteplici istanze sociali che rivendicano legittimamente voce e visibilità - aggiunge Schiavella - dimostra una preoccupante e distorta visione della partecipazione democratica. Fin quando la misura del livello di ascolto sarà determinata dal parametro del ‘chi urla di più ha ragione’, gli stessi luoghi e strumenti di partecipazione risulteranno inefficaci, distorti e svuotati”. “E’ questo - secondo Schiavella - il problema che tale vicenda pone al sindaco e alla città. E’ questo di cui De Magistris deve finalmente rispondere più ancora delle ragioni per cui, come semplice cortesia avrebbe voluto, non ha trovato il modo di esprimere la sua vicinanza al segretario generale della Cgil, che fra l’altro non è andata a piangere da nessuno, ma si è limitata a rilevare un dato oggettivo”.
“La Cgil - conclude Schiavella - non ha mai pensato ne’ tantomeno accusato De Magistris di essere il mandante di chicchessia. La Cgil a Napoli e in Italia ha sempre agito nel rispetto delle istituzioni e nella sua piena autonomia, valutando nel merito e senza alcun pregiudizio l’azione delle singole amministrazioni solo in rapporto alla soddisfazione degli interessi che rappresenta. Chiediamo analogo rispetto per la Cgil e i lavoratori che si riconoscono in essa a chi rappresenta non solo se stesso o la maggioranza che lo ha eletto, ma l’intera città”.