“È veramente inaudito assistere a un tentativo di esproprio di un patrimonio secolare e artistico costruito nel tempo dalla storia del territorio, attraverso Banca Mps, senza che ci sia un'adeguata e contraria presa di posizione a tutti i livelli”. Lo affermano in una nota Cgil, Cisl e Uil di Siena, ricordando che “non si tratta di difendere esclusivamente la banca in senso stretto, ma tutto ciò che ne rappresenta l'humus e che ha fatto, nei secoli, di questa azienda un unicum in cui tutta la comunità senese e regionale si riconosce”.
Per i sindacati, “sarebbe oltremodo grave scoprire, a cose fatte, che la Bce avesse imposto al Monte dei Paschi di alienare un patrimonio artistico di così altissimo valore non solo da un punto di vista meramente economico, ma anche strettamente culturale, affettivo e simbolico che potrebbe andare disperso nel mondo attraverso asta. Reputiamo pertanto quest'atto un'ennesima 'provocazione' per la città e ci dispiace non sentire le voci scandalizzate e indignate dei tanti che dovrebbero rappresentare queste istanze”.
“Se a tutto ciò – prosegue il comunicato – paragoniamo l'iniziativa di pochi giorni fa che ha visto la massima autorità dello Stato visitare Siena e inaugurare la mostra di Ambrogio Lorenzetti, ci sentiamo oltremodo oltraggiati e sbeffeggiati tanto da chiedere al governo se veramente si possa scambiare la finanza con la storia, la cultura e il patrimonio artistico; elementi, questi, che vorremmo fortemente e seriamente si tramutassero nel rafforzamento di uno dei volani della ripresa per la nostra comunità”.
Ecco perché “non ci interessa assolutamente sentir parlare di vincoli e tutele, più o meno verificabili nel tempo, ma ci interessa invece sollecitare un dibattito privo di strumentalizzazioni, e competente, a tutela di un patrimonio non solo appunto di campanile ma del paese intero, patrimonio costruito e preservato grazie all'impegno ed alla sensibilità di chi ci ha preceduto”. Per le tre sigle è necessario “richiamare ognuno per il proprio ruolo ad assumersi le responsabilità del caso, affinché si eviti anche questo scempio a scapito dell’Italia, che ultimamente ci sembra aver pagato un prezzo altissimo in termini di immagine e non solo, a vantaggio di altri soggetti che evidentemente intenderebbero speculare sui nostri 'gioielli' come del resto già avvenuto nel passato”.