Non possiamo che riconfermare il nostro giudizio negativo sul piano industriale presentato dall’azienda con i relativi 4.600 esuberi”. Lo ha affermato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, nel suo intervento conclusivo del direttivo nazionale della Fisac gruppo Monte dei Paschi che si è riunito oggi a Siena, sottolineando inoltre “la netta contrarietà al progetto di esternalizzazione”.

Il dirigente sindacale ha poi aggiunto che “il risanamento della banca è una priorità e ciò deve avvenire all’insegna della difesa di un patrimonio storico e culturale capace di rilanciarne l’attività di banca per lo sviluppo del territorio, nel quadro della ricostruzione di un sistema di relazioni industriali in cui valorizzare la partecipazione del sindacato e dei lavoratori”. Per questa ragione Megale ha ribadito “il ruolo del contratto nazionale al fine di contrastare nettamente il progetto di esternalizzazione che, coinvolgendo oltre 2.300 lavoratori, viene meno all'impegno assunto dalle parti con l’ultimo rinnovo di difendere e allagare l’area contrattuale". “Contrasteremo questa operazione e difenderemo l’area contrattuale – ha proseguito il numero uno della Fisac –, respingendo nettamente qualsiasi disdetta unilaterale degli accordi integrativi ma rendendoci disponibili ad un confronto negoziale sulle reali esigenze dell'organizzazione del lavoro”.

Megale ha annunciato che il sindacato farà la sua parte, ma senza dimenticare che “le responsabilità dello stato in cui versa la banca stanno nei gruppi dirigenti”, e per questo verranno attivate “tutte le iniziative utili per costruire una mobilitazione con i lavoratori e per coinvolgere le istituzioni e le forze politiche in un confronto per difendere il lavoro e l’occupazione, contribuendo al rilancio e al risanamento della banca”.