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"La situazione registrata da tutti i sindacati e dagli organismi internazionali ha rilevato prove di grave sfruttamento e pericolose condizioni di lavoro nei riguardi dei lavoratori impiegati nelle opere di costruzione degli impianti per i mondiali di calcio Qatar 2022". Lo affermano i sindacati italiani delle costruzioni (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil) in una lettera inviata ai vertici della Figc e dell'Associazione calciatori. Le tre sigle, insieme alla Federazione internazionale dei lavoratori delle costruzioni e del legno, da mesi sono impegnate in una campagna di sensibilizzazione su questo tema.
"Nel Qatar - affermano i sindacati chiedendo il sostegno di Figc e Aic campagna - i diritti fondamentali dei lavoratori vengono impunemente calpestati. Sono già 1.200 i lavoratori migranti provenienti principalmente da India e Nepal che sono morti nei lavori di allestimento della futura Coppa del Mondo di calcio e, secondo una realistica proiezione, il numero degli incidenti mortali potrebbe salire ancora di alcune migliaia fino al fischio di inizio della prima partita".
La Fifa è già stata contattata dal sindacato internazionale delle costruzioni e si è detta disponibile ad attivarsi per il miglioramento delle condizioni di lavoro, in particolare rispetto alle condizioni di sicurezza. "Siamo certi che una entrata in campo anche di Figc e Aic - concludono le segreterie di Feneal Filca e Fillea - aiuterebbe la nostra campagna ad avere maggiori effetti e risultati nel giocare la partita della vita su un campo verde di speranza e non rosso di sangue".