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Sono stati tutti licenziati i 25 lavoratori della Molino Rossi di San Giuliano Terme (Pisa). E questo nonostante gli sforzi fatti, gli innumerevoli incontri e tutto l’aiuto offerto da istituzioni locali e regionali. "Non è bastato l’attaccamento dimostrato dai lavoratori nei confronti dell'azienda, che li ha portati anche a cercare quelle soluzioni che la proprietà, nel suo torpore, non cercava", commenta la Flai Cgil territoriale, organizzando per oggi (venerdì 16 novembre) una manifestazione nella piazza principale di Ripafratta, con appuntamento alle ore 10.30.
"Quello che più lascia l’amaro in bocca, rispetto a una vicenda che potrebbe sembrare molto simile alle altre, è stato proprio l’atteggiamento della proprietà", spiega il sindacato, rimarcando che "a parole ha sempre dimostrato comprensione e solidarietà nei confronti della 'propria gente', ma in realtà non ha fatto altro che prenderla in giro. Perché di fronte a una crisi dovuta solo a un’incapacità imprenditoriale, il primo atto ufficiale è stato aprire una procedura di mobilità". La Flai sottolinea che "per mesi si è continuato a mentire, raccontando che erano state messe in piedi azioni, nei fatti mai compiute".
La Flai Cgil pisana evidenzia che i lavoratori "hanno commesso l’unico errore di voler continuare a fidarsi di qualcuno che diceva che avrebbe fatto l’impossibile per salvare l’azienda. Invece, non solo non è stato fatto l’impossibile, ma nemmeno il possibile. Resta da capire se per incapacità o per volontà, perché spesso la via più facile è quella più seguita". Il grande problema, adesso, è la sorte dei lavoratori: "Ci sono 25 nuovi disoccupati, non più giovanissimi, che avranno serie difficoltà a ricollocarsi. Con le belle parole non si mette il pane sul tavolo di nessuno, come avrebbero fatto quei soldi in più, dell’incentivo all’esodo, negati senza motivi comprensibili".