"Il calo dei trasferimenti agli Enti locali e il blocco del Patto di Stabilità ha posto i Comuni di fronte ad una strada obbligata: per fare gli investimenti (di cui c'è bisogno come l'aria per far ripartire l'economia) bisogna vendere i gioielli di famiglia. Così è stato anche per la vendita delle azioni delle Farmacie comunali di Modena, vendita finalizzata a finanziare l'investimento della ristrutturazione del liceo Sigonio". È quanto si legge in una nota di Cgil e Uil di Modena.
 
"Ci si è privati indubbiamente di un patrimonio - affermano i sindacati - che produceva entrate annuali costanti per finanziare la spesa corrente nel bilancio del Comune di Modena, dal 2007 al 2014 circa 500.000 euro annui. Dal 2015 il Comune di Modena potrà contare in misura minore su queste entrate". 

"Per mesi - ricordano Cgil e Uil - si era ventilata l’ipotesi che il soggetto acquirente fosse la Fondazione cassa di Risparmio di Modena, soggetto espressione del territorio con un ruolo diretto nella governante da parte delle Istituzioni, Comune e Provincia. L’asta è stata aggiudicata a Finube, finanziaria di Coop Estense, che sommando il proprio pacchetto di azioni a quelle del Comune (17,49% delle azioni), arriva a detenere la maggioranza assoluta delle Farmacie comunali con il 63,6%". 

Secondo i sindacati modenesi, questo nuovo assetto societario "apre scenari nuovi che è bene tener presente". "É vero - affermano Cgil e Uil - che ci sono strumenti di garanzia come la Carta dei servizi già redatta tra Comune e Finube per gestire la mission di Farmacie Comunali, ma nel nuovo assetto societario devono essere garantite ancora al Comune di Modena funzioni di indirizzo e controllo sulle scelte strategiche di un presidio sanitario fondamentale per tutta la comunità modenese". 

In questo senso, per Cgil e Uil, è indispensabile che l’operazione "garantisca vincoli sulla possibilità di trasferimento delle sedi, sulla salvaguardia del personale, delle professionalità e delle condizioni contrattuali, o su altre scelte strategiche". 

"Il fatto poi che Coop Estense stia rafforzando le parafarmacie interne a supermercati/ipermercati apre un fronte di concorrenza interna che bisognerà capire in che direzione si svilupperà", continuano i due sindacati che domandano: "Qual è l'obiettivo di questa acquisizione?". La Risposta è che "un investimento importante di circa 7 milioni di euro che avrà dei tempi lunghi di rientro sottintende un obiettivo di riposizionamento che sarà importante leggere anche alla luce della nuova Alleanza Cooperativa 3.0 che può ridisegnare la mappa degli investimenti e dei presidi".