L'intesa tra sindacati e Confindustria sul nuovo modello contrattuale "è positiva". Ad affermarlo in una nota è Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo. "C’è stata un’istruttoria lunga, faticosa e complessa che alla fine ha prodotto un risultato utile e che offre molte opportunità - continua Peracchi - in particolare, credo vadano valorizzati la salvaguardia dei due livelli di contrattazione, l’ampliamento della parte aziendale e territoriale che consente al sindacato e alle Rsu di essere più partecipi e protagonisti nei processi di cambiamento del lavoro".
"Questi cambiamenti, la digitalizzazione, il rapporto tra uomo e macchine, il lavoro agile - prosegue Peracchi - stanno già modificando e modificheranno ancora di più in futuro l’organizzazione del lavoro, gli orari e le condizioni di vita delle persone. Adeguare, quindi, il sistema contrattuale e delle relazioni sindacali ai tempi dell’oggi e del domani era assolutamente necessario".
Così come è da apprezzare, secondo il segretario della Cgil di Bergamo, il fatto che "si fanno salve le autonomie delle categorie nella definizione delle quantità complessive sul piano salariale. Inoltre si gettano, opportunamente, le basi con un accordo sindacale per legiferare in termini di rappresentanza in modo che, quando si stipulano contratti o accordi che riguardano la generalità dei lavoratori, questo accada tra organizzazioni sindacali e datoriali effettivamente rappresentative".
Sul piano della contrattazione di segmenti di welfare aziendale o territoriale quali formazione, assistenza socio sanitaria, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ecc. "si aprono - secondo Peracchi - scenari interessanti, alcuni dei quali già in via di sperimentazione a Bergamo".
"Ma la cosa più importante - conclude il segretario - è che l’incontro tra il sistema di welfare generale, universalistico e quello aziendale o territoriale diventi un’operazione di implementazione e di arricchimento per tutti. Con un occhio di attenzione particolare al salario diretto o differito (pensioni). Ma questa sarà una partita da giocare proprio in sede di contrattazione”.