"I dati che emergono dalla ricerca ci dicono che abbiamo due versanti su cui muoverci: uno è quello dell'istruzione, perché gran parte del fenomeno" relativo al lavoro minorile "deriva dagli effetti della dispersione scolastica, e dall'altro quello della riforma del lavoro". A dirlo è il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando la ricerca di Ires e Save the children.
"È evidente che una seria regolamentazione eviterebbe il diffondersi del fenomeno", aggiunge la dirigente sindacale. Quanto all'istruzione, il leader della Cgil ricorda, come indicato nel Piano del lavoro, che sviluppo della scuola dell'infanzia, obbligo a 18 anni e diritto allo studio sono "l'asse portante di una riforma che ha per fondamento l'istruzione come risorsa collettiva e dei singoli, formazione permanente e di qualità, con trasparenza dell'accesso al lavoro e lotta all'evasione e al sommerso, cui appartiene il lavoro minorile".
Minori: Camusso, agire su istruzione e formazione
11 giugno 2013 • 00:00