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A Susegana, nel trevigiano, i manager Electrolux hanno omaggiato con le mimose le proprie dipendenti. Un regalo inaccettabile per le operaie dello stabilimento di elettrodomestici. Da mesi, la multinazionale svedese ha deciso di spostare parte della produzione in Ungheria, lasciando a casa 500 addetti delle fabbriche di Treviso e Pordenone.
Oggi (venerdì 4 marzo) le lavoratrici, a fine turno, hanno lasciato i fiori vicino ai cancelletti d’uscita, proprio sotto gli uffici della dirigenza. Lo ha raccontato ai microfoni di RadioArticolo1 Paola Morandin, delegata Fiom Cgil. "Sarebbe stato paradossale accettare un regalino di questo tipo, nonostante abbia un significato storico ben preciso, soprattutto in un momento in cui nessuno di noi dorme la notte per paura di perdere il posto di lavoro, di non sapere come vivere, come pagare l’affitto, il mutuo o mantenere i figli".
"Rispetto alla gravità della situazione - aggiunge Morandin - un rametto di mimose è poco o niente. Vanno benissimo i fiori, però l’azienda deve dare un segno ben preciso: modificare il piano industriale e assicurarci un futuro. Le mimose non bastano".