"Un fatto gravissimo per ragioni di merito e di metodo". Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta l’ipotesi che il governo si appresti a cancellare, con il maxiemendamento al milleproroghe, la norma che amplia a tutto il 2011 la possibilità di ricorrere contro i contratti illegittimi per i lavoratori precari, approvata ieri durante l’esame delle commissioni del Senato.
Nel merito, spiega, "si confermerebbe un vero e proprio accanimento contro questi lavoratori che, per le leggi del centro destra, non solo sono temporanei, meno pagati e spesso senza ammortizzatori sociali, ma gli si vorrebbe anche impedire di esercitare i loro diritti in caso di contratti irregolari”.
Nel metodo, invece, continua Fammoni, "si registra una ulteriore forzatura istituzionale: i maxiemendamenti, per prassi condivisa, non cambiano le decisioni già assunte dalle commissioni parlamentari. Si intende fare anche questo ennesimo strappo?".
Per quanto riguarda la Cgil, osserva il segretario, "si batterà fino in fondo a tutela di questi lavoratori e deciderà, se queste voci venissero confermate, le forme di iniziativa necessarie anche durante il voto al Senato. Saranno poi le cause - conclude -, e mi auguro la Corte Costituzionale, a fare giustizia di questo sopruso".
Milleproroghe: Cgil, gravissima marcia indietro
La Confederazione sull'ipotesi di reintrodurre la "tagliola" per i ricorsi dei precari
10 febbraio 2011 • 00:00