Cittadini e inquilini, insieme ai sindacati: tutti davanti al Pirellone a Milano e poi in corteo fino alla Regione, per dire no alla legge di riforma regionale dell’edilizia popolare. Una manifestazione molto partecipata quella indetta da  Cgil, Cisl, Uil regionali con i sindacati degli inquilini Sicet, Sunia, Uniat, Unione inquilini, Conia, per chiedere "più case popolari, investimenti duraturi e una riforma che tuteli i diritti delle persone ad avere un affitto sopportabile in abitazioni dignitose".


Il prossimo 28 giugno il consiglio regionale voterà il testo della riforma e i sindacati sollecitano modifiche per: "Salvaguardare la funzione sociale dell’edilizia pubblica, costruita con i soldi dei lavoratori, per dare la casa e certezza del suo mantenimento a chi ne ha realmente bisogno; garantire le risorse da destinare al buon funzionamento del servizio, alla manutenzione degli alloggi e per aumentare l’offerta di case popolari; rendere sopportabili i canoni e le spese; migliorare la gestione pubblica degli alloggi e contrastare l’ingresso degli operatori privati; restituire ruolo ai Comuni nella gestione dell’offerta abitativa con un bando unico sempre aperto e procedure di assegnazione per emergenza".