“Dopo mesi di trattative, scioperi e lotte è stata raggiunta l’ipotesi di accordo tra le organizzazioni sindacali (Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil) e l’azienda Mignini-Petrini sul futuro produttivo e occupazionale del gruppo leader dei mangimi per animali”. A riferirlo è la Flai Cgil: “L’azienda – ricorda il sindacato – aveva presentato un piano di riorganizzazione e annunciato l’imminente chiusura di tre stabilimenti su sei, con il conseguente licenziamento dei circa 60 dipendenti considerati in esubero. Il piano interessava in particolare gli stabilimenti di Legnaro (Padova), Bastia Umbra (Perugia) e Modugno (Bari) e non prevedeva investimenti per il rilancio del gruppo. L’ipotesi di accordo prevede, ora, un piano di rilancio con investimenti certi che consolidano i livelli occupazionali”.

Nello specifico lo stabilimento di Modugno è uscito dal piano di riorganizzazione e non dovrà più essere chiuso. Anche quello di Legnaro continuerà a produrre per tutto il 2009, mentre si studieranno in seguito le misure ottimali da intraprendere al fine di garantire la continuità produttiva anche per i prossimi anni. Il sito di Bastia Umbra, invece, subirà una chiusura graduale che si protrarrà fino al settembre del 2009. Per questi lavoratori è previsto un piano di riassorbimento sul sito di Pedrignano (Pr) e su alcune aziende importanti e strutturate presenti sul territorio. Il processo di mobilità sarà accompagnato da prepensionamenti incentivati e da ulteriori incentivi per chi sceglie su base volontaria di essere ricollocato altrove ed è tutto a carico dell’azienda.

La Mignini-Petrini si è impegnata, inoltre, a stanziare 8 milioni di euro in investimenti che possano rendere maggiormente efficienti gli stabilimenti attraverso una migliore qualità e sicurezza dei prodotti offerti e del lavoro svolto in azienda. Tale ipotesi di accordo sarà presa in esame dai lavoratori e sarà materia di assemblee nei vari siti produttivi dalla prossima settimana.

“Siamo riusciti ad evitare di utilizzare solo gli ammortizzatori sociali – afferma il segretario nazionale della Flai Cgil Roberto Montagner – ottenendo un accordo che ricolloca i lavoratori in esubero e che rilancia il gruppo sulla strada degli investimenti e della qualità. Sarà ora responsabilità delle parti che hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo – ha concluso – verificare la piena attuazione degli impegni che si sono assunti, sia sul piano di riorganizzazione che sul piano di investimenti”.