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Confronto tra i sindacati e il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, su Metro C eTiburtina bis. Gabrielli ha accolto l'appello di Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil di Roma e Lazio per fare il punto su due delle opere di mobilità urbana più importanti dello scenario capitolino. Su entrambe, da tempo bloccate, sottolineano i sindacati, regna la più completa incertezza circa la prosecuzione delle lavorazioni, mettendo a rischio complessivamente più di 600 posti di lavoro per un settore, l'edilizia, che negli ultimi tre anni solo a Roma e provincia ha già subito la perdita di 27 mila addetti.
Grande l'attesa tra i lavoratori del Consorzio Metro C, che nelle scorse settimane ha ufficializzato la chiusura dei cantieri e avviato le procedure di mobilità per licenziare tutti, e tra gli operai impegnati nel raddoppio della Tiburtina, che non percepiscono lo stipendio da mesi, e da mercoledì scorso hanno incrociato le braccia. "Ringraziamo la Prefettura per la solerzia della convocazione – dichiarano Raffaele Galisai e Simone Danna, della Filca Cisl di Roma, Benedetto Truppa e Diego Piccolo, della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Remo Vernile e Stefano Costa della Feneal Uil di Roma –. Abbiamo chiesto la revoca degli oltre 500 licenziamenti, a salvaguardia dei posti di lavoro dei 110 dipendenti del Consorzio, degli altri 400 lavoratori dell'indotto, e la riapertura dei cantieri della Metro C, per dare alla città di Roma un'opera fondamentale che non può rimanere monca".
"Abbiamo ribadito, però – hanno aggiunto i sindacalisti –, di non poter accettare alcuna proposta che riguardi esuberi di lavoratori; a quel punto, saremmo noi a porre il veto, nessuna delle persone, che ha consentito sino ad oggi le lavorazioni, deve perdere il posto di lavoro. Le parti si sono impegnate a rivedersi tra venti giorni, dopo che il Consorzio Metro C riunirà il proprio consiglio di amministrazione per decidere la ripresa dei lavori".