Sono circa 1800 le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici della Brianza che, nella giornata, hanno scioperato contro l’accordo separato per il rinnovo della parte economica del CCNL, firmato ieri da Federmeccanica, FIM CISL e UILM UIL. Lo rende noto la Cgil di Monza e Brianza in un comunicato.

"I metalmeccanici - si legge nella nota - hanno incrociato le braccia alla Candy (Brugherio), alla Morsetec (Arcore), alla Peg Perego (Arcore), alla VRV (Ornago), alla Linkra (Concorezzo), alla Microtecnica (Brugherio), alle Officine Meccaniche (Lesmo), alla Beta (Sovico), alla John Crane (Muggiò) e in altre medie realtà aziendali del territorio, organizzando molti presidi davanti ai cancelli delle fabbriche. Decine i comunicati delle RSU contro l’accordo separato".

“Si vuole imporre
ai metalmeccanici un accordo di minoranza che ha valore per tutti – dicono Claudio Cerri e Vittorio Ferri, Segretario generale e Segretario organizzativo della Fiom Brianza - Solo la democrazia può recuperare una pericolosa rottura sindacale. Per questo chiediamo a FIM e UILM di convocare un regolare referendum tra le lavoratrici e i lavoratori, per la validazione dell’accordo separato. Il CCNL è un loro diritto: non è proprietà di nessuno. Siamo pronti ad accettare qualsiasi esito del voto, come abbiamo sempre fatto”.

La CGIL, sia a livello nazionale che territoriale, sostiene la lotta della FIOM. “La nostra organizzazione è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici che questa mattina hanno scioperato contro l’accordo separato – dice Ermes Riva, Segretario generale della CGIL di Monza e Brianza -, dai quali è arrivato un grande messaggio di democrazia”.