Domani, mercoledì 2 luglio, è in programma la giornata di mobilitazione per scongiurare la chiusura della Centrale Termoelettrica Edipower di San Filippo del Mela con lo sciopero di 8 ore proclamato da Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil e la manifestazione in programma a Palermo sotto la presidenza del Governo regionale. A darne notizia in una nota è la Cgil di Messina.
La protesta è stata decisa dopo che per settimane i lavoratori hanno atteso che il presidente Crocetta fissasse quell’incontro richiesto dai vertici provinciali di Cgil, Ciso e Uil, insieme a Confidustria e al Comune di San Filippo del Mela.
"Per i lavoratori, da mesi impegnati in una difficilissima vertenza, - si legge nella nota - è giunto il momento che anche il Governo Regionale faccia la propria parte. Come dichiarato da Edipower/A2A, il prossimo mese scadrà la fase di sperimentazione del nuovo carburante che la stessa vorrebbe utilizzare per garantire la continuità produttiva ed occupazionale del sito ed ancora la Regione Siciliana non ha inteso definire l’Accordo di programma che descriva dettagliatamente gli impegni di tutti i soggetti riguardo le fasi della verifica del progetto, delle conseguenti autorizzazioni e soprattutto delle garanzie per maestranze, imprese e popolazioni".
“Per la centrale di San Filippo del Mela – fanno presente i segretari provinciali di Filctem, Flaei e Uiltec, Foti, Lo Monte e Caruso - la proprietà ha indicato un'unica soluzione, quella dell’impiego del CSS, ma ad oggi non vi è uno straccio di piano industriale e nessuno sa se quell’ipotesi è realizzabile, se la autorizzeranno e quali saranno le ricadute in termini di occupazione e benefici per le aziende e per le popolazioni dell’area”.
Allo sciopero di domani aderiscono le organizzazioni sindacali di categoria dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm di Messina, che invitano anche i lavoratori dell’indotto ad astenersi e saranno presenti con i propri delegati al sit-in di protesta che si terrà a Palermo.
“Le motivazioni – osservano i segretari Alibrandi, Chiofalo e Rizzo - che hanno portato a questa decisione il personale direttamente occupato in Edipower (mancanza di prospettive riguardo il futuro produttivo dell’impianto, difficoltà di interlocuzione con la Regione Sicilia per gli aspetti di carattere più generale) sono oltremodo importanti e maggiormente sentiti tra i lavoratori metalmeccanici dell’indotto che già in passato hanno sopportato il peso delle incertezze nei frequenti cambi di appalto. Come se non bastasse per diverse attività di manutenzione sono in scadenza i contratti e i lavoratori delle ditte appaltanti sono già in riposo forzato in attesa di conoscere le decisioni della committente in merito, con il pericolo conseguente, qualora non dovesse venire a conclusione positiva la vertenza, di perdere definitivamente il posto di lavoro. In una realtà già particolarmente martoriata come la nostra sarebbe ulteriormente grave se dovessero assottigliarsi anche queste opportunità occupazionali o se dovessero persistere atteggiamenti di gare al ribasso con il pericolo di allentare i vincoli di sicurezza e di garanzie contrattuali nel settore dell’indotto”.
Messina: mercoledì 2 luglio sciopero alla Edipower
1 luglio 2014 • 00:00