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Tre anni per rilanciare Meridiana, ma a patto di garantire 900 esuberi, quasi la metà del personale. Sono questi i numeri per arrivare a un accordo con Qatar Airways, pronta ad acquisire il 49 per cento della compagnia sarda, iniettando così capitali freschi per farla ripartire. Ma occorre fare in fretta, anche perché per ora c’è solo un “memorandum” non vincolante (sottoscritto il 3 febbraio scorso): l’obiettivo di Meridiana è firmare entro marzo, ma licenziamenti e nuovo contratto (ossia le due condizione poste dalla Qatar) preoccupano non poco sindacati e lavoratori. Prossimo confronto il 23 febbraio, mentre il 29 il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi si recherà a Doha.
“Siamo disponibili da subito a discutere del contratto di lavoro, ma giudichiamo insostenibili gli esuberi previsti”. Questa la posizione della Filt Cgil, espressa dal segretario nazionale Nino Cortorillo al termine dell’incontro che si è tenuto giovedì 18 febbraio al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza. “Siamo disponibili anche di fronte alla proposta di vincolare il ‘memorandum of undertstanding’ ad accordo sindacale su esuberi e nuovo contratto di lavoro”, sottolinea l’esponente sindacale, ma su queste “basi e numeri diventa difficile concludere la lunga vertenza che coinvolge Meridiana da anni”. Cortorillo, infine, ha sottolineato come sia positiva “la scelta industriale con la presenza azionaria al 49 per cento di Qatar, in quanto la competizione nel trasporto aereo muove su scenari globali e richiede investitori industriali”.
Il piano industriale della Qatar Airways è sviluppato nell’arco di tre anni. Punto centrale è l’ingresso della compagnia in Meridiana, con la creazione di una newco (cui verrebbero conferiti gli asset di Meridiana) e un aumento di capitale in denaro per acquisire il 49 per cento (il 51 resterebbe in capo al Fondo Akfed). Un piano giudicato con favore da governo, Regione Sardegna e sindacati, che però è condizionato e nuovo contratto. Gli esuberi, ben 900 (su 2.100 dipendenti complessivi), sono la questione più spinosa, ma sembrano esserci margini per ridurli, adottando soluzioni come il part time verticale, la mobilità volontaria, il potenziamento dell’attività cargo e le eventuali assunzioni direttamente da parte di Qatar Airways.