Asili nido, scuole, ospedali, case di riposo, mense aziendali e interaziendali: tutto chiuso. Si fermano oggi (venerdì 5 febbraio), infatti, gli 80 mila lavoratori e lavoratrici della ristorazione collettiva nei settori pubblico e privato. A motivare la protesta, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, l’inaccettabile ritardo riguardo il rinnovo del contratto nazionale, atteso ormai da più di 32 mesi. “La situazione è sempre più drammatica” spiega Elisa Camellini, segretaria nazionale della Filcams Cgil: “Con responsabilità e rispetto abbiamo portato avanti la trattativa ascoltando le esigenze delle parti datoriali, cercando di trovare soluzioni per affrontare al meglio questo periodo di crisi economica. Lo stesso non si può dire delle nostre controparti'”.

La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale è andata avanti per mesi, fino al 2 dicembre scorso, quando il negoziato si è interrotto “per le proposte inaccettabili – illustra un comunicato della Filcams nazionale – delle parti datoriali Angem e Alleanza delle cooperative. Riduzione del costo del lavoro, revisione della clausola sociale nei cambi di appalto, abbassamento delle tutele collettive e individuali, aumenti retributivi irrisori, sono le proposte che condizionavano il rinnovo del contratto”. Proposte che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno rispedito al mittente, perché “avrebbero portato a un ingiustificato arretramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori”.


Le manifestazioni e le iniziative territoriali

Lo sciopero, organizzato a livello locale, vede i territori impegnati nelle diverse manifestazioni e presidi. In Emilia Romagna, dove la protesta è regionale, presidio a Bologna davanti alla sede di Legacoop Emilia Romagna. I lavoratori ddel Lazio si ritrovano a Roma, in piazza Santissimi Apostoli, davanti alla sede della Città Metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia di Roma). In Campania il presidio si svolge a Napoli in piazza del Plebiscito sotto la Prefettura, mentre per la Toscana l’appuntamento è a Firenze, sempre davanti alla Prefettura. In Friuli Venezia Giulia l'appuntamento è a Udine, con un volantinaggio (dalle 10 alle 12) davanti all'ospedale Santa Maria della Misericordia. A Trento i lavoratori delle mense si ritrovano in un presidio (alle ore 10.30) davanti alla mensa universitaria, a Padova il concentramento è in piazza Garibaldi (a partire dalle ore 9.30), a Mestre (Venezia) presidio con volantinaggio in piazzetta Coin (dalle ore 10 alle 12).
A Milano confluiranno anche da altre città della regione per un corteo nel centro cittadino che partirà da Piazza della Scala e raggiungerà la sede milanese di Angem e poi la prefettura, dove una delegazione verrà ricevuta dal Prefetto. Le organizzazioni sindacali di Milano, tra le altre cose, vogliono denunciare il comportamento dei committenti, in molti casi pubblici, che non esigono dalle imprese affidatarie degli appalti il rispetto dei contratti di lavoro e delle normative di legge. Lasciando così i lavoratori di un settore debole, come quello degli appalti, senza tutele di fronte ai propri datori di lavoro. Inoltre, al prefetto verrà consegnata una lettera per il presidente del consiglio che evidenzia la situazione delle lavoratrici degli appalti scolastici che contrariamente a tutti coloro che lavorano anche per soli 3 mesi all’anno, non hanno diritto ad alcun ammortizzatore sociale nei mesi da giugno a settembre quando non per colpa loro sono prive della possibilità di lavorare.