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Un gruppo di operai in pensione, in veste di tutor, che insegna il mestiere a 13 detenuti all'interno delle carceri Dozza di Bologna. E' questo il tema al centro di Meno male è lunedì, il film di Filippo Vendemmiati che è stato proiettato oggi (mercoledì 18 marzo) alle 17.30 presso la Cgil Nazionale.
Dopo E' stato morto un ragazzo, il film sul caso di Federico Aldrovandi, il regista torna ad occuparsi di una tematica ad alto impatto sociale: in questo caso insieme ai detenuti i protagonisti del film sono i tutor, i lavoratori in pensione che vanno in carcere a insegnare e verificare che il lavoro sia fatto bene, trasferendo insieme le loro conoscenze e il loro orgoglio professionale. Da parte loro, nel percorso di inserimento lavorativo i detenuti - come dice il titolo - si trovano paradossalmente ad apprezzare l'inizio della settimana lavorativa: meno male che è lunedì, appunto.
"Il carcere è un non-luogo senza tempo - scrive Vendemmiati nelle note di regia -. La peggiore condanna cui è sottoposto un detenuto è la sottrazione del trascorrere dei giorni. I detenuti che lavorano in questa insolita officina all’interno del carcere della Dozza in qualche modo hanno ritrovato un luogo di libertà e un tempo di vita. I giorni della settimana hanno un senso e una cadenza dettata dai turni di lavoro. I gesti e le parole evadono per costruire un mestiere e relazioni umane. Nè detenuti, nè uomini liberi, solo operai uniti nel lavoro".
Il cineasta quindi prosegue: "Ho immaginato Meno male è lunedì come una “commedia brillante” dietro le sbarre. Otto giorni, da lunedì a lunedì, per costruire un grande manufatto, una Spider dalla calotta arancione, ingranaggio fondamentale di un sistema avanzato di confezionamento della merce. I dialoghi e le confessioni dei protagonisti accompagnano la costruzione del manufatto, anzi sono “la storia del manufatto” e delle mani che l’hanno creato".