"I Cda di alcune aziende editoriali hanno gia' comunicato ai Cdr l'apertura dello stato di crisi, altri si apprestano a farlo nei prossimi giorni. Sono le conseguenze dell'articolo 44 del decreto Tremonti, che rende difficile il rapporto col mondo bancario e taglia 87 milioni di euro nel 2009 e oltre 100 nel 2010, determinando uno squilibrio pesante per i conti economici delle aziende". A dirlo è Lelio Grassucci, presidente di Mediacoop, riunita oggi in Assemblea straordinaria a Roma: “Il provvedimento interviene su bilanci che per i tre quarti sono gia' trascorsi, quindi non e' possibile riportarli in equilibrio. Per i giornali che non hanno alle spalle economie forti la chiusura e' normale". A lanciare l’allarme sulle aziende editoriali rappresentate da Mediacoop è anche il presidente di Legacoop Giulio Poletti: "Mediacoop e' organizzazione seria, si rischia il fallimento. Da tempo diciamo di cambiare il regolamento perche' ci sono risorse assegnate in modo iniquo. I piani di salvataggio per altri hanno molti zero in piu'. Le due cose non sono comparabili, ma stiamo comunque parlando dei rapporti tra lo Stato, la societa', l'azione culturale e plurale da sostenere". E aggiunge, facendo un’analogia con Alitalia: “Se li' non si trova la situazione giusta, si revoca la licenza per volare. Qui, se non si accelera il processo di erogazione dei finanziamenti non si pubblica piu', non si pagano gli stipendi, non si stampa". All’incontro è intervenuto anche l'ex sottosegretario con delega all'Editoria Ricardo Franco Levi: “L’esecutivo non intende discutere col Parlamento della riforma sull'editoria. Il rispetto dell'articolo 21 della Costituzione non permette che vi sia l'intervento dell'esecutivo nel decidere sulla vita e sulla morte delle iniziative editoriali. Mi auguro che la volonta' di un disegno organico sull'editoria sia una discussione comune, sarebbe la prima volta in questa legislatura". L’ultimo intervento è stato quello di Grazia De Biasi, deputata Pd e componente della commissione Cultura della Camera: “C’è un taglio pesante e complessivo che coinvolge editoria, cultura e scuola. Nel merito, credo che il vero punto su cui intervenire per diminuire i tagli e ripristinare il diritto soggettivo penso sia la manovra finanziaria".