"Molti giornali chiuderanno di qui a poche settimane e pochi mesi. Non e' solo un problema occupazionale, ma e' un gravissimo problema di democrazia". A dirlo è Paolo Serventi Longhi, gia' segretario della Fnsi e ora direttore del settimanale della Cgil Rassegna Sindacale: “Chi ha lavorato alla legge e poi al regolamento di applicazione ha fatto un lavoretto di fino. Ha accettato alcuni criteri ed emendamenti presentati dal mondo dell'editoria, ma poi nega il diritto soggettivo al contributo pubblico". Per quanto riguarda Rassegna Sindacale, i "tagli ipotizzabili sono del 50 per cento dei fondi, oltre a una incertezza di finanziamento che taglia le linee di credito bancario su cui vivono molte delle aziende". Serventi Longhi continua: "Siamo vittime di una decisione affidata al governo che potra' decidere quanti e quali soldi dare al settore. E' un ricatto odioso, un attacco al pluralismo nel momento in cui il mercato della pubblicita' e' squilibrato a favore delle grandi imprese editoriali". E così conclude: "Serve una riforma dell'editoria condivisa" per la quale occorre una iniziativa comune di tutti i giornali a rischio, una grande mobilitazione politica, perche' o ci muoviamo o ci fanno fuori".