Ogni tanto una buona notizia: erano state licenziate dopo aver partecipato a uno sciopero, e non da un'azienda qualsiasi bensì dal colosso multinazionale del panino, la McDonald's e il tribunale di Milano le ha reintegrate nel posto di lavoro. La vicenda, racconta il quotidiano Il Manifesto, si è svolta in un locale storico di Milano, quello di San Babila. Il tribunale del lavoro del capoluogo lombardo ha accolto il ricorso promosso da Filcams, Fisascat e Uiltucs, e così le due lavoratrici e delegate sindacali di Cgil e Uil sono state reintegrate. I dipendenti di McDonald's avevano scioperato nel maggio scorso per il rinnovo del contratto nazionale della ristorazione. Lo stop era stato breve, di una sola ora, ma evidentemente aveva creato disagio all'azienda.Qualche mese dopo, il locale di San Babila una cinquantina di lavoratori, di proprietà di McDonald's e non in franchising annuncia improvvisamente la chiusura.
Tutti i lavoratori vengono ricollocati in altri McDonald’s della provincia, ma in quattro rimangono fuori: le due delegate
reintegrate ieri, più due immigrati che si occupano delle pulizie, che pure avevano scioperato. Per loro non si sarebbe
trovato posto. Il sindacato ha intanto fatto causa per le prime dueper discriminazione. Presto gli avvocati si muoveranno per le altre. “Licenziare solo le due delegate sarebbe stato un attacco troppo esplicito al sindacato spiega Giorgio Ortolani,
Filcams Cgil Lombardia mentre se avessero messo alla porta più di cinque dipendenti avrebbero dovuto aprire
una mobilità e motivarla con una crisi. Che però non esiste, perché come ha ammesso anche con noi la multinazionale,
nel frattempo si sono fatte diverse assunzioni sia a termine che a tempo indeterminato. Senza contare il
massiccio ricorso ai voucher". Tra le accuse di antisindacalità accertate dal giudice, anche l'aver impedito ai delegati di assistere i lavoratori quando furono consegnate le lettere di trasferimento, il giorno della chiusura. "Confidiamo che la sentenza del Tribunale del Lavoro induca Mc Donald's a modificare i propri comportamenti e ad adottare serie e durature relazioni sindacali”, dichiarano soddisfatte Filcams, Fisascat e Uiltucs. D'obbligo l'hashtag #noisiamoqui.