La vertenza della Mazal global solutions si sta ormai trasformando in farsa. Si è tenuto oggi un nuovo incontro del tavolo di crisi, dopo quello infruttuoso del 14 dicembre scorso. "Durante l'incontro, è emerso che il Comune non ha ancora acquisito il parere dell'Avvocatura in merito alle nostre richieste (intervento sostitutivo ex art 30 Codice degli appalti), ma che allo stato attuale non ha intenzione d'intervenire in alcun modo per sbloccare la situazione, né mettere in campo alcuna azione concreta, finalizzata a risolvere il problema dei lavoratori in sciopero da un mese e senza stipendio. Il Comune si è limitato a riportare, senza formalizzare alcunché, non meglio precisate norme di legge che impediscono l'applicazione dell'intervento sostitutivo e la volontà del Comune di non procedere in tale direzione, anche alla luce del parere negativo della Mazal stessa. Il sindaco, quindi, cede al ricatto della Mazal che non paga i dipendenti e impedisce l'individuazione di soluzioni alternative, in violazione degli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e in barba alla volontà espressa dal Consiglio Comunale con l'ordine del giorno del 5 dicembre", sostiene Stefano Biosa, della Filcams Bologna.
"Una soluzione ci deve essere e se non vi sono azioni attuabili nel breve tempo, chiediamo la formale rescissione della concessione e un nuovo bando con la clausola sociale a tutela dei livelli occupazionali. Abbiamo quindi appreso con sgomento che l'unico atto formale che il Comune di Bologna ha messo in campo dopo mesi è stato, in data odierna, l'addebito di una contestazione a Ica per violazione degli obblighi derivanti dal capitolato della concessione, per il fatto che il servizio viene gestito da meno personale rispetto a quanto previsto, in funzione dello sciopero dei lavoratori", prosegue il dirigente sindacale.
"Quindi, nei fatti, il Comune interviene per chiedere la sostituzione del personale in sciopero! Nessuna soluzione all'orizzonte, e anzi la volontà di continuare a far pagare il prezzo più alto ai lavoratori. Chiediamo l'intervento diretto del sindaco Merola, dal quale vorremmo sapere se ritiene legittimo che il Comune che lui rappresenta, non solo non risolva una situazione imbarazzante come questa, ma addirittura si muova formalmente per far sostituire il personale in sciopero. Non possiamo credere che chi, come lui, in questi giorni pubblicamente sta chiedendo al Governo, e alla politica in genere, maggior attenzione per i temi del lavoro e dei lavoratori, possa tollerare una situazione del genere, avallando un provvedimento dai risvolti palesemente antisindacali. Siamo di fronte a un fatto gravissimo e senza precedenti", continua il sindacalista.
"Pretendiamo una soluzione, pretendiamo il rispetto della volontà espressa dal Consiglio comunale, non accettiamo che non ci diano una risposta. La politica si assuma le sue responsabilità. I nostri interlocutori non possono essere dei tecnici senza alcun mandato politico. Nel frattempo, continua lo sciopero a oltranza e nei prossimi giorni valuteremo se intensificare la lotta, impedendo l'afflusso del personale destinato a sostituire gli scioperanti. Inoltre, abbiamo dato mandato ai nostri legali per predisporre un esposto da presentare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per denunciare l'accaduto e chiedere il ripristino della legalità", conclude l'esponente Cgil.