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"Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare lealmente la Costituzione". Con la formula di rito secondo l'articolo 91 della Costituzione Sergio Mattarella ha giurato come nuovo Presidente della Repubblica Italiana.
Nel suo discorso alle Camere il neo presidente ha dedicato diversi passaggi alla situazione difficile del paese e alla crisi economica. “La lunga crisi - ha detto Mattarella - ha inferto ferite e prodotto emarginazione e solitudine, tante difficoltà hanno colpito occupazione e creato esclusione. Va alimentata l'inversione del ciclo economico. Bisogna accompagnare al risanamento la crescita da articolare a livello europeo".
Quelli economici sono “punti di un'agenda esigente, su cui viene misurata la distanza tra istituzioni e popolo. Dobbiamo scongiurare il rischio che la crisi intacchi il patto sociale sancito dalla Costituzione”, ha aggiunto il Presidente.
"Mi impegno - ha detto - a confermare il patto Costituzionale che ha mantenuto il paese unito e riconosce i diritti costituzionali e il patto di unità sociale che impegna a rimuovere gli ostacoli che limitano le libertà e l'uguaglianza".
Poi un passaggio sulla corruzione, che "divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini, impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato, favorisce le consorterie e penalizza gli onesti ed i capaci".
Mentre le mafie, per il nuovo Presidente, sono "un cancro pervasivo che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti"."Dobbiamo incoraggiare l'azione determinata della magistratura e delle forze dell'ordine". Standing ovation quando il Presidente ha ricordato Falcone e Borsellino, così come sul passaggio dedicato al valore dell'antifascismo.