Dal Viminale arriva la ripartizione degli aiuti da 350 milioni messi in campo per gli enti di area vasta delle Regioni a Statuto ordinario dalla legge di conversione della «manovrina» (articolo 4 del DL 50/2017). Le tranche sono due: 180 milioni sono assegnati anche per «tenere conto dell’esigenza di garantire il mantenimento della situazione finanziaria corrente», come recita la norma di riferimento, mentre gli altri 170 sono espressamente dedicati alla “manutenzione della rete viaria di competenza delle province”.
 
“Per la nostra regione – scrive in una nota Alessandro Pertoldi, segretario generale della Fp Cgil Marche -, la distribuzione del secondo contributo, come specifica una nota tecnica diffusa dallo stesso ministero dell’Interno, è stata costruita tenendo conto per l’80% dei chilometri lineari di strade gestite da ogni ente, per il 10% in base ai chilometri di strade montane e per l’ulteriore 10% seguendo il criterio demografico, e lo squilibrio finanziario che caratterizza le province, a causa dei pesanti tagli imposti negli ultimi anni, è assai rilevante. La Società Sose spa, sulla base dei fabbisogni standard, ha calcolato tale squilibrio in 650 milioni di euro per il solo 2017”. 

“Rimane quindi – continua la nota - una differenza ancora sostanziale per colmare il divario esistente tra risorse realmente stanziate e reali necessità per garantire servizi efficienti, funzionalità degli enti, la manutenzione delle strade, la sicurezza dei cittadini e degli edifici pubblici scolastici, così come l’erogazione degli stipendi ai dipendenti. Situazione che si aggrava ulteriormente per gli enti in dissesto e pre-dissesto”. “Alla luce del risultato referendario e dell’art.119 della Costituzione italiana – conclude il sindacalista -, le province e le città metropolitane sono enti tuttora esistenti e quindi devono continuare ad essere messi in condizione di espletare le funzioni loro assegnate.