"Dopo la chiusura e gli esuberi di Sesto San Giovanni, la Marcegaglia ha deciso un ulteriore corposo disimpegno industriale attraverso la cessione di stabilimenti altri rami d'azienda. Non termina qui dunque il piano di smantellamento di Marcegaglia Buildtech". La denuncia arriva da Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom Cgil per gli stabilimenti Marcegaglia.

"La direzione Marcegaglia - afferma Rota - ha deciso che a Potenza, dove sono occupati 57 dipendenti, si arriverà alla cessione dell'azienda e di tutti i dipendenti ad un'impresa che oggi collabora con la fabbrica che produce ponteggi per l'edilizia, attraverso un rapporto di progettazione e commercializzazione. Si tratta di un'azienda di Piacenza, di ridotte dimensioni, che conta una ventina di dipendenti, un fatturato e un volume d'affari non proprio di prim'ordine. Il giorno successivo, la medesima operazione è stata prospettata a Graffignana (Lodi), dove l'intenzione di Marcegaglia sarebbe quella di cedere un presunto ramo d'azienda a un'impresa dove verrebbero ricollocati 10 dipendenti".

"Successivamente - prosegue Rota - nell'ufficio di Milano circa 20 impieagati operanti nelle settore commerciale, sarebbero riallocati attraverso un'operazione che l'azienda vorrebbe definire attraverso un'altra cessione".

“Si tratta di decisioni, tutt'altro che strategiche - sottolinea Mirco Rota - definite nelle segrete stanze di cui le organizzazioni sindacali, che fino all'altro ieri discutevano della chiusura dello stabilimento di Sesto San Giovanni, sono all'oscuro, come emerso nella riunione tenutasi ieri a Potenza con la direzione dell'azienda. Decisioni ancora più preoccupanti - insiste l'esponente Fiom - che fanno capire come non ci sia la minima volontà da parte dell'azienda di investire in nuovi prodotti o produzioni, ma ci sia anzi quella di dismettere senza confrontarsi in un ragionamento complessivo, né con le istituzioni che fanno finta di non vedere quello che sta avvenendo".

“Per queste ragioni, quando formalmente verrà avviato l'iter dell'esame congiunto previsto dalle norme, come organizzazioni sindacali insieme ai lavoratori valuteremo le opportune iniziative sindacali per tutelare i lavoratori che oggi sono sempre più coinvolti da logiche che vanno sempre più verso la strada del disimpegno totale”, conclude Rota.