Si è conclusa positivamente la vicenda dei sette lavoratori di Marcegaglia Buildtech, che per quindici giorni hanno occupato la sede di via Della Casa, 12, a Milano, per tutelare il proprio posto di lavoro. A giudizio della Fiom Lombardia, "con il gruppo, contrariamente a quanto fatto trapelare pubblicamente dal management, è stata raggiunta un'intesa soddisfacente. Non ci sarà alcuna spesa a carico degli occupanti per il ripristino dei locali". Un lavoratore sarà ricollocato nello stabilimento di Boltiere, in provincia di Bergamo; altri due saranno riallocati a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, e sarà l'azienda a sostenere le spese di trasporto per il viaggio di andata e ritorno (treno e bus), altrimenti a carico degli stessi. I restanti quattro lavoratori saranno indennizzati con un incentivo all'esodo pari a 29.000 euro, comprensivo del pagamento di tutti i ratei maturati, e con la collocazione in regime di Naspi (Nuova assicurazione sociale per l'impiego).
"Si tratta di un'indiscutibile vittoria per noi, che abbiamo sostenuto i lavoratori da subito e su tutta la linea" – dichiara soddisfatto Mirco Rota, segretario generale del sindacato lombardo delle tute blu della Cgil e coordinatore degli stabilimenti Marcegaglia per la Fiom, anche se l'azienda vuol furbescamente far apparire che l'accordo è stato sottoscritto solo con i sette lavoratori. Questo vogliamo ribadirlo a chiare lettere, e senza timori di smentita. Dopo tre incontri in Prefettura, a Milano, Marcegaglia ha dovuto cedere rispetto alla sua posizione iniziale di massima intransigenza, che ha creato disagio anche negli organi della Prefettura e trovare un accordo valido per i sette dipendenti. Non era disposta a ricollocare nessuno, e invece un lavoratore sarà ricollocato a Boltiere, in provincia di Bergamo. Non voleva concedere il servizio bus, già previsto per i lavoratori trasferiti nel 2014, e ai due lavoratori che andranno a Pozzolo pagherà invece il treno e il bus per compensare ai disagi logistici. È da notare in proposito, quanto sia assurdo che Marcegaglia, nonostante sui bus già funzionanti ci siano posti liberi, paghi in aggiunta treno e bus per i lavoratori appena ricollocati. Infine, l'incentivo all'esodo: l'intesa prevede lo stesso incentivo degli altri lavoratori (29.000 euro), cosa che l'azienda nei precedenti incontri, non ha voluto concedere, limitandosi al tetto di 25.000 euro”.
“Per noi, è importante sottolineare che l'accordo è stato sottoscritto alla presenza del sindaco di Milano, Beppe Sala. Possiamo dire che è un atto importantissimo, quasi certamente il primo che segue attivamente da sindaco, alla presenza anche dell'assessore alle politiche per il lavoro al Comune di Milano, Cristina Tajani, che ha seguito la vicenda fin dall'inizio. Per finire, inoltre, è stato determinante lo sciopero di solidarietà fatto negli stabilimenti Marcegaglia a sostegno di questa vertenza, che ha contribuito a far cambiare idea all'azienda, inizialmente contraria a qualsiasi forma di apertura”, conclude il dirigente sindacale.