"Questioni di lavoro e relazioni sindacali le gestiscono i sindacati con le relative controparti. La manovra è bene che venga approvata al più presto, ma per quanto riguarda ciò che prevede in tema di licenziamento, contratti a termine, part time ed impianti audiovisivi possiamo farne tranquillamente a meno. Quindi, noi metalmeccanici non applicheremo quanto previsto dall'articolo 8 del suddetto provvedimento sulla possibilità di derogare alle leggi nazionali con contratti aziendale". È quanto afferma in una nota Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm. "È bene che prima di giungere domani in Senato questa parte venga stralciata dall'esecutivo", conclude.

"Se devono essere fatte le modifiche al welfare, è necessaria la concertazione di tutti: dai lavoratori alle imprese. Non si può certo procedere a colpi di machete come fa il Governo, inserire la modifica dell'articolo 18 in un decreto importante come la manovra finanziaria dimostra che la maggioranza rappresenta a mala pena se stessa ed è distante anni luce dal Paese reale", dice invece il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario. "Maggioranza e Governo- aggiunge- sono tanto inetti e incapaci nel far quadrare i conti, quanto eccellenti e impareggiabili nel distruggere il mondo del lavoro. Con la modifica all'articolo 18 si ferisce a morte la dignità dei lavoratori con il solo effetto di moltiplicare la disoccupazione".

"Risulta inaccettabile la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori attraverso la conversione di un decreto legge - afferma poi Vannino Chiti, del Pd, vicepresidente del Senato - la manovra del governo è ingiusta e condivido non solo le critiche e le proposte di modifica, ma anche la necessità che si sviluppi in tutto il Paese un'azione ampia e unitaria per cambiarla radicalmente. Non è colpendo i diritti e dividendo il paese che si potrà uscire dalla crisi. Del resto il Pd ha avanzato una sua proposta alternativa alla manovra voluta dalla destra".

"La possibilità di deroga alla legge 300 contenuta nell`articolo 8 è inutile e sbagliata e sarà applicata da nessuno. E` una forzatura ideologica del Governo che ha l`obiettivo di dividere il sindacato confederale e non quello di aiutare la contrattazione aziendale nella gestione dei processi occupazionali. E non serve per il risanamento del paese". È poi il giudizio del segretario generale della Fim-Cisl, Giuseppe Farina. "L`iniziativa di Cisl e Uil ha limitato questa possibilità ai soli sindacati più rappresentativi e nei fatti a Cgil, Cisl e Uil - prosegue in una nota - e la norma, quindi, è destinata a rimanere lettera morta. La Fim continuerà a impegnarsi affinché il Parlamento cancelli definitivamente l'inutile provvedimento buono solo ad alimentare lo scontro ideologico tra le componenti più conservatrici e antisindacali del Governo e quelle più radicali e politicizzate della Cgil che hanno l`obiettivo comune di affossare l'accordo interconfederale del 28 giugno e il rilancio dell`unità sindacale tra Cgil, Cisl e Uil

"Mi sembra inopportuno che si sia entrati in questa materia". Cosi' il leader della Cisl Raffaele Bonanni, in un'intervista a 'Il Messaggero' commenta la misura sui licenziamenti introdotta nella manovra. "Quale sindacato darebbe il proprio assenso ad un piano di licenziamenti?" è la domanda retorica che pone Bonanni. In ogni caso, "si fa troppo allarmismo", sottolinea. "Il testo emendato è meglio di quello originario" osserva, spiegando che "ora anche gli accordi aziendali devono prevedere la vidimazione da parte dei grandi sindacati nazionali legittimati dalle leggi e dagli accordi interconfederali". Bonanni si è poi soffermato sul caso di Pomigliano. "Quella vicenda -conclude - ha fatto da apripista, è stato un accordo importante".

Anche Adusbef e Federconsumatori ribadiscono la loro piena e convinta adesione allo sciopero generale indetto per il domani dalla Cgil. "Come non condividere l'opposizione ed il netto contrasto ad una manovra non solo iniqua e sbagliata, ma quanto mai incerta e lunatica, che mina il portafogli e l`equilibrio psichico dei cittadini", dichiarano i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. Una manovra che "non può essere a carico sempre e solo dei soliti noti, quelli che pagano le tasse e che, mese per mese, devono fare i conti con bilanci sempre più magri e prezzi sempre più alti"