Una distribuzione di mele alla VII Conferenza degli Ambasciatori, è il modo scelto dai coordinamenti esteri  di Fp Cgil, Fps Cisl e Uil Pa, per stigmatizzare lo stato comatoso in cui il Ministero degli Affari esteri, fiaccato da anni di costanti tagli al proprio bilancio, versa a causa dell’ultima manovra finanziaria. E' quanto si apprende da una nota. Il risicato bilancio della Farnesina scende infatti dallo 0,5 allo 0,2 del totale della spesa pubblica, provocando giorno dopo giorno una lenta e progressiva paralisi di questa amministrazione.
 
"D’altra parte, il provvedimento governativo - iniquo, contraddittorio e ingiusto - scarica sulle spalle dei lavoratori, soprattutto quelli del pubblico impiego, il peso maggiore dei sacrifici, con il blocco della contrattazione nazionale, con il blocco delle retribuzioni e delle carriere fino al 2013, con il depotenziamento della contrattazione integrativa, con gli interventi sul trattamento previdenziale e sul Tfr".

"Una delegazione delle tre rappresentanze sindacali con un intervento unitario alla conferenza ha presentato i punti di maggiore contrarietà rilevando peraltro come da tempo il Ministero sia soggetto ad un graduale impoverimento dei compiti istituzionali: le responsabilità sono diffuse e dipendono anche da governo e Parlamento che non hanno saputo indicare una “missione” della Farnesina all’altezza dei tempi".

"E’ evidente - concludono i sindacati - la volontà di smantellare la Pubblica amministrazione ed il suo ruolo di terzietà, partiti dal denigrare i dipendenti con appellativi ed epiteti lesivi della dignità dell’individuo e del lavoratore, si continua con l’erosione delle risorse umane ed economiche, disgregato lo stato sociale a pagarne il prezzo saranno lavoratori ed utenti, mentre i servizi mercificati saranno consegnati ai privati".

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