La Cgil boccia l’emendamento alla manovra relativo alle persone con disabilita e alle indennità di accompagnamento. In una nota la segreteria confederale dell’organizzazione sindacale lo definisce “iniquo, ingiusto, spietato ed oppressivo verso le persone con disabilità e le loro famiglie” e si mobiliterà “perché tutto questo non avvenga e perché il nostro Paese ritrovi solidarietà e civiltà”. La Cgil sostiene che “quella di colpire gli invalidi e le loro famiglie - spiega la nota - è una vera e propria ossessione. Un accanimento che nasconde un’avversione, un latente razzismo verso gli invalidi ritenuti essere un peso per la comunità”.

L’emendamento in questione
, presentato in commissione Bilancio del Senato dal relatore Azzollini, secondo la Cgil “ridefinisce i requisiti medico-legali per il riconoscimento dell’indennità. Continua a persistere nel testo l’innalzamento della percentuale di invalidità necessaria per la concessione dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali (256 euro al mese), i più poveri tra i poveri”.

“E non solo”, spiega la Cgil perché “la superficialità del ‘relatore’ crea una confusione e discriminazione tra gli stessi invalidi definendo gli aventi diritto, gli invalidi con una sola patologia, ed escludendo tutti quelli che hanno più patologie. Ma siamo matti? Si cerca nell’emendamento di colpire l’unica prestazione economica a favore degli invalidi gravi, l’indennità di accompagnamento, vigente in tutta Europa. Ma Tremonti - conclude la nota - ha capito bene la gravità di questo emendamento? E il Presidente del Consiglio condivide?”.