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Oggi, in assemblea alla Magneti Marelli di Sulmona, i lavoratori hanno approvato a stragrande maggioranza l'intesa raggiunta dalla Fiom e dagli altri sindacati con la direzione aziendale. È il primo accordo siglato dalla Fiom nel gruppo, e coerentemente sottoposto al voto vincolante dai lavoratori in assemblea con tutte le organizzazioni sindacali, da quando Fca e Cnhi hanno cancellato tutti gli accordi di gruppo in vigore, e uscendo dal contratto nazionale nel 2011 hanno imposto il "contratto specifico".
"Giungere all'intesa è stato possibile, nonostante la scelta della Fim di abbandonare il tavolo unitario, che ha visto insieme Fiom, Uilm e Uglm, grazie alla straordinaria forza dei lavoratori, che nel corso delle ultime settimane, con gli scioperi (28 ore), le assemblee e il negoziato, hanno usato tutta le loro intelligenza per contrattare una turnistica che risponde all'aumento dei volumi produttivi, ma concilia vita e lavoro. È la prima volta che le turnazioni sono oggetto di confronto e non di automatica imposizione di quanto previsto dal contratto Fiat". È quanto affermano congiuntamente Michele De Palma, coordinatore automotive Fiom nazionale e Alfredo Fegatelli, segretario Fiom Abruzzo.
L'intesa prevede ulteriori verifiche sulla turnazione, investimenti, cessazione del contratto di solidarietà e l'assunzione di 43 lavoratori, controlli delle condizioni dei carichi di lavoro e interventi utili a migliorare le condizioni di salute e sicurezza, che saranno oggetto di monitoraggio mensile, e incontri congiunti fra la direzione aziendale e tutti i sindacati, compresi i delegati.
"La fiducia e la coerenza con cui è stata affrontata la vertenza chiarisce che è possibile negoziare con il protagonismo diretto di chi lavora, nonostante ci sia stato chi tra le organizzazioni sindacali ha fatto tutto quanto possibile per escludere la Fiom, i suoi delegati e i lavoratori dalle decisioni. Questa è la dimostrazione che si può cambiare con l'unità dei lavoratori e la democrazia. Dopo anni di preclusioni, oggi si determina un cambiamento che per la Fiom sarà preso a riferimento per tutto il gruppo", rilevano ancora i due dirigenti sindacali.