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Tutti i tecnici a braccia incrociate. In più, un sit-in fuori dal teatro e un volantinaggio. In tal modo, l'Slc Cgil di Firenze ha fatto saltare ieri sera, 27 aprile, la prima del 'Fidelio', l'opera in questi giorni in cartellone al 'Maggio musicale fiorentino', che doveva inaugurare la stagione lirica, sotto la direzione del maestro Zubin Metha. La ragione dello sciopero, rileva il sindacato, "è la sussistenza della mancanza di garanzie nelle riassunzioni, da parte del teatro, dei lavoratori in esubero". L'adesione dei 50 addetti al palco è stata pressochè totale, e la protesta non è destinata a finire qui. "Altre agitazioni sono previste per le repliche successive – dice Cristina Pierattini, dell'Slc –, in programma il 30 aprile e il 6 maggio".
Una trattativa lunga e difficile (iniziata oltre un anno fa con la vertenza del corpo di ballo dello stesso stabile), e apparentemente chiusa dopo le rassicurazioni del ministro dei Beni culturali e ambientali, Enrico Franceschini, e dello stesso dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che avevano dichiarato direttamente ai lavoratori interessati che nessuno sarebbe rimasto a casa, preannunciando la loro riassunzione presso la società pubblica Ales, controllata dal Mibact. Una decisione inaccettabile, secondo la Cgil, che scorge nelle intenzioni del ministro "la volontà di affidare tutto a cooperative esterne a chiamata, trasformando così i teatri lirici da luoghi di produzione di cultura a spazi di puro intrattenimento".
Dunque, sciopero confermato e ad oltranza. Il sindacato ha chiesto che la trattativa venga portata e discussa a un tavolo nazionale di tipo interministeriale, e non lasciata sul piano locale. Oltre alle prossime azioni di lotta, è anche in programma il 5 maggio, a Roma, un presidio di protesta davanti al Mibact.