Dalla Cgil di Brancaccio (Palermo), presente stamattina all'intitolazione dell'aula magna del liceo Danilo Dolci a Peppino Impastato, arriva un invito e un incoraggiamento agli studenti a perseguire con forza le loro rivendicazioni sull’esempio di chi si è battuto contro la mafia e per la legalità.
“È stata una cerimonia senza declamazioni – dichiara Adele Cinà, responsabile della Cgil di Brancaccio –, alla presenza di tanti ragazzi, che, grazie ai percorsi sulla legalità realizzati a scuola, hanno incontrato la figura di Peppino Impastato, un uomo che ha avuto coraggio e determinazione nel combattere la mafia, partendo dolorosamente anche dal confronto interno alla sua famiglia. Una mafia che era 'a cento passi' da casa sua. Per questo suo coraggio di voler dare una svolta, Peppino è stato ucciso. È la stessa determinazione che devono avere questi ragazzi per costruire per loro stessi un futuro nella legalità, rivendicando il diritto a studiare e poi a lavorare, se vorranno anche in questo Paese”.
La Cgil ha così raccolto l'invito fatto dal preside Domenico Di Fatta, di lavorare insieme per il prossimo step:
l’intitolazione dell'atrio del liceo “Danilo Dolci” alla madre di Peppino Impastato, Felicia Bartolotta Impastato, definita “una figura di donna e madre indomita e coraggiosa”.
Mafia: Cgil Palermo, Peppino Impastato esempio per nuove generazioni
L'aula magna del liceo Danilo Dolci intitolata al militante comunista ucciso da Cosa Nostra
17 novembre 2014 • 00:00