"L’inchiesta 'Mondo di mezzo 2' conferma, ancora una volta, che associazioni di stampo mafioso, in collusione con esponenti del mondo politico, hanno condizionato gravemente la gestione amministrativa e politica della realtà metropolitana romana". Così, in una nota, Antonio Patitucci, segretario generale del Silp Cgil di Roma e del Lazio.

"Da tempo – continua il dirigente sindacale –, insieme alla Cgil, chiediamo una nuova ed efficace legislazione in materia di appalti ed evasione fiscale, per contrastare la corruzione e le collusioni politiche, emerse nel sistema delle cooperative, così come documentano le gravi accuse della Procura di Roma. Purtroppo, le autorità inquirenti confermano un sistema degli appalti e della gestione dei soldi pubblici malato e corrotto".

"Tale vicenda ha fatto emergere – prosegue l'esponente del Silp romano e laziale –, oltre a un elevato livello del malaffare, anche conseguenze che inevitabilmente si ripercuotono sul mondo del lavoro, con gravi compromissioni della qualità lavorativa e del livello occupazionale dei cittadini romani. La percezione d'insicurezza degli stessi cittadini romani, degli impiegati comunali, dei dipendenti delle aziende partecipate, si unisce allo sconforto che il mondo del lavoro sta pagando, in termini di mancato salario, a causa di una gestione amministrativa e politica inqualificabile".

"Questo grave contesto – conclude Patitucci – aggrava il disagio professionale dei poliziotti: all'emergenza immigrazione, ordine pubblico e terrorismo, essi vedono aggiungersi uno scenario di economia illegale, che in modo trasversale accomuna criminalità organizzata e alcuni esponenti politici di destra e di sinistra, che con la corruzione, il riciclaggio e l’evasione fiscale hanno inquinato in modo radicale la vita pubblica della capitale. Appare chiara l’assenza di una reale volontà politica di contrasto al malaffare e alla corruzione. Sicuramente è più facile tassare i soliti noti".