"La nuova ondata di arresti connessi all'inchiesta Mafia Capitale, la ramificazione dell’attività delinquenziale nelle istituzioni di Roma e del Lazio e la consapevolezza che coloro che ne scontano le conseguenze sono sempre i più deboli e bisognosi di aiuto rendono ancora più netta la nostra condanna per chi in questi anni ha drammaticamente abusato del proprio potere e della propria posizione. Per questo apprezziamo il lavoro della magistratura e i risultati dell’attività investigativa auspicando che venga ripristinata la legalità". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino ‎, il responsabile della Cisl di Roma Mario Bertone e il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio Alberto Civica.

"Come abbiamo sottolineato in occasione del primo capitolo di Mafia Capitale - continuano - più di un migliaio di lavoratori sono impegnati in compiti di tutela sociale e accoglienza, in cooperative e società oggetto delle indagini della magistratura e delle forze dell’ordine: essi vivono in condizioni operative e salariali complicate e sono completamente estranei alle vicende criminali. Qualsiasi tentativo di colpire o penalizzare questi lavoratori, diminuendo occupazione e diritti, sarebbe un’ulteriore ferita per l’immagine della città e coinvolgerebbe persone che hanno la sola colpa di lavorare in favore e a fianco delle categorie più esposte. Oltre al colossale danno dunque, un'inaccettabile beffa che contrasteremo fino in fondo, ove si dovesse manifestare".