"Ciò che è avvenuto sabato scorso a Macerata è stato terribile. Terribile ascoltare il messaggio del sindaco che invitava la popolazione a non allontanarsi da casa o dai luoghi protetti, come in una città sotto assedio. Terribile le immagini di un uomo che spara su cittadini inermi e ferisce 6 giovani, ragazzi e ragazze, che camminavano per strada, vittime innocenti, colpite solo per il colore della pelle", così in un comunicato la Cgil Marche.
"Una violenza inaudita, causata da razzismo, xenofobia, odio, che ha sconvolto una comunità intera e che ci spaventa e ci indigna. Violenza, razzismo e xenofobia vanno condannati con fermezza perché rappresentano la negazione dei nostri valori; quei valori della Costituzione alla base della nostra convivenza civile e democratica. Quanto si è verificato è la conseguenza anche di chi alimenta la caccia allo straniero al grido ‘viva l’Italia’", continua la nota.
Per la Cgil, però, "condanna e indignazione da sole non bastano se non sono accompagnate dall’impegno quotidiano di ognuno di noi per fermare subito il clima di odio, rabbia, rancore, intolleranza, razzismo e xenofobia che stanno crescendo nel nostro Paese. Un impegno che deve portarci a usare parole, toni e messaggi diversi, allontanando da noi paure e rancori. Parole per dire innanzitutto che le Marche, come il resto del Paese, sono una terra di solidarietà, inclusione, rispetto e non di violenza e razzismo. Occorre raccogliere l’appello del Presidente della Repubblica di ritrovare tutti il senso di comunità, una comunità che, ripartendo dai propri veri valori, sappia dare una risposta forte e univoca".
"Per questo è necessario che tutte le forze democratiche, istituzionali, politiche e sociali si ritrovino insieme in una grande manifestazione per lanciare il messaggio chiaro di rifiuto di ogni forma di razzismo e fascismo, incompatibili con i valori della Costituzione sui quali si fonda la nostra democrazia: valori di uguaglianza, libertà, democrazia, solidarietà, rispetto", conclude il comunicato.