"La vertenza dei lavoratori precari calabresi non si ferma. Gli ex Lpu e Lsu mantengono lo stato di agitazione nei Comuni di appartenenza, mentre le segreterie generali di Cgil, Cisl, Uil della Calabria hanno spostato il piano della discussione sul livello nazionale". A dirlo sono i segretari generali di Cgil (Angelo Sposato), Cisl (Tonino Russo) e Uil (Santo Biondo): "Stiamo monitorando, a stretto contatto con le rispettive segreterie nazionali, l'evolversi della vicenda, forti in questo della grande e composta partecipazione dei lavoratori alla due giorni di mobilitazione alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme. Una protesta che è servita a far capire ai parlamentari italiani, impegnati in Commissione Bilancio della Camera nella discussione sulla legge di bilancio, quale sia l'importanza della vertenza precari in Calabria, quale sia la sua ricaduta economica e sociale".
Cgil, Cisl e Uil nazionali stanno intervenendo sui "ministeri competenti al fine di verificare l'inserimento, la successiva discussione e l'attesa approvazione dell'emendamento utile alla proroga della contrattualizzazione in Commissione Bilancio al Senato dove, fra qualche giorno, approderà la manovra economica del governo per la discussione e l'eventuale modifica". Questo è "l'obiettivo minimo che dovrà portare alla completa stabilizzazione di questi 4.500 lavoratori attraverso una modifica ad hoc del cosiddetto 'decreto concretezza".
In attesa che la legge di bilancio approdi in Senato per la sua discussione, la mobilitazione dei lavoratori va avanti. "Laddove - concludono Sposato, Russo e Biondo- non si dovessero registrare fatti concreti, in stretta collaborazione con le rispettive segreterie nazionali, manteniamo ferma l'ipotesi di dare vita a una giornata di mobilitazione nazionale da far coincidere con il calendario della discussione sulla manovra presso il Senato della Repubblica".