Sabato 28 i lavoratori dei servizi pubblici della Lombardia saranno a Roma, insieme ai lavoratori di tutta Italia, alla manifestazione indetta  da Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per il rinnovo dei contratti nazionali, scaduti da sei anni.
"Il contratto non si traduce solo in una richiesta economica, che pure spetta ai lavoratori pubblici, come ha stabilito anche la Corte costituzionale, e a quelli privati che operano nei servizi dedicati a tutti i cittadini. Contratto è  valorizzazione professionale, formazione, sblocco della contrattazione integrativa, e soprattutto garanzia del mantenimento dei servizi alla cittadinanza" si legge in un comunicato stampa unitario.
 
"Gli ennesimi tagli imposti dalla legge di stabilità a ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, alla sanità e agli enti locali, così come ai patronati, corrispondono a un taglio ai diritti e al welfare: questo è il messaggio che sabato ribadiremo al governo. Preoccuparsi dei cittadini significa prendersi cura del sistema di servizi che solo lo Stato può garantire. E questa legge di stabilità colpisce tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli privati che, con i tagli ai bilanci di regioni e autonomie locali, come al fondo sanitario nazionale, vedranno ridotti ancor più i loro diritti e i loro salari".
 
"Consideriamo una beffa le esigue risorse messe a disposizione dal governo per il rinnovo contrattuale – continua la nota sindacale –, a maggior ragione perché non sono a disposizione di tutti. Sanità e enti locali, infatti, saranno costretti a trovare i fondi nei loro già malridotti bilanci. E anche per i lavoratori delle funzioni centrali il governo pensa ad aumenti retributivi non per tutti. Una novità assoluta, una risposta insufficiente da parte del governo che per di più annuncia di provvedere unilateralmente a definire quanto e come rinnovare le retribuzioni pubbliche in mancanza di accordo coi sindacati. A Roma faremo sapere che un accordo è possibile, ma solo se rispetta il lavoro pubblico, i servizi alla comunità e la dignità delle persone. “Contratto subito, Pubblico6tu” saranno le parole d’ordine di sabato 28 novembre. L’appuntamento è alle 12 in Piazza della Repubblica, a Roma, dove è previsto il concentramento. Il corteo si snoderà fino a Piazza Venezia dove è previsto il comizio conclusivo.