In seguito allo stato di agitazione regionale dei lavoratori e delle lavoratrici che lavorano presso gli Uepe (uffici esecuzioni penali esterne) della Lombardia, è stata indetta una giornata di mobilitazione in tutte le province della regione il giorno 3 luglio 2015, con diverse le iniziative sui territori. "Le ragioni di questa mobilitazioni sono molte – si legge in un comunicato Fp Cgil Fp Cisl, Cgil Brescia e Cisl Brescia –. Prima fra tutte l'incremento impressionante delle misure alternative (messa alla prova) che gravano su questi uffici senza che un giusto adeguamemto dell'organico". Prevista una conferenza stampa per venerdì 3 luglio 2015 ore 10,30 presso l'Uepe di Brescia e Bergamo, in via san Francesco d'Assisi n.11, Brescia.
I sindacati fanno alcuni esempi: "Gli assistenti sociali che svolgono questo delicato lavoro sono del tutto insufficienti. In tutta Italia sono circa 900 (dovrebbero essere circa 1600), hanno in carico circa 33.000 misure e sanzioni non detentive (affidamento in prova al servizio sociale, detenzione domiciliare, lavoro di pubblica utilità, messa alla prova, ecc.), 29.000 richieste per l'attività di indagine e consulenza svolta per il carcere e la magistratura, 6.000 casi per i lavori di pubblica utilità per violazione del codice della strada, 3.000 persone che svolgono la messa alla prova e 9.000 richieste di indagine per ottenere la messa alla prova. L’investimento su tali uffici rappresenta solo circa il 2,5% dell’intero costo del sistema penitenziario e in 20 anni le misure alternative e le sanzioni non detentive seguite dagli UEPE sono aumentate del 700%".
"Noi crediamo – aggiungono Cgil e Cisl – nel lavoro che questi lavoratori e lavoratrici hanno fino ad ora svolto con grande professionalità per offrire misure alternative efficaci, ma questa situazione non garantisce più che venga erogato lo stesso servizio. Le condizioni sono degenerate e gli uffci sono al collasso. In queste condizioni c'è il rischio che questi interventi siano inefficace e che non garantiscano al meglio il reinserimento degli affidati e la sicurezza sociale".
"Non pensiamo – conclude il sindacato – sia possibile investire sulle misure alternative a costo zero. Alla conferenza stampa sono stati invitati i parlamentari bresciani, l'Ordine degli avvocati, la magistratura di sorveglianza, le associazioni che lavorano con i detenuti, il garante dei detenuti".
Lombardia, Giustizia: 3/7 mobilitazione lavoratori Uepe
2 luglio 2015 • 00:00