"Grazie a un quesito sollevato dalla Fp Cgil di Pavia a Regione Lombardia, è stata chiarita la normativa regionale in merito all’organizzazione dell’assistenza notturna nelle Residenze sanitarie assistenziali mono-nucleo, cioè di dimensioni uguali o inferiori a 30 posti letto". E' quanto si apprende da una nota.
"Nonostante per l’accreditamento si preveda la presenza di almeno due lavoratori al turno notturno, in alcune Rsa del pavese si è organizzata sinora l’assistenza con due operatori socio sanitari: uno attivo, in turno dalle ore 22 alle 6, l’altro passivo, presente in struttura con reperibilità (in branda, ma operativo in caso di necessità) e retribuzione in base alle ore effettivamente lavorate".
La Fp Cgil "non convinta della corretta applicazione delle norme di riferimento in materia (in particolare: circolari n. 29 del 7 luglio 2005 e n. 31 del 22 ottobre 2003) ha insistito con la Regione per avere una formale interpretazione delle stesse".
"Ai dubbi del sindacato la Regione ha finalmente risposto confermando che il turno della notte non può essere coperto da un solo operatore e che “il personale presente deve essere attivo, non sono pertanto ammissibili le cosiddette ‘guardie notturne passive’”. Un risultato importante, questo, per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E che ora, grazie alla Fp Cgil, potrà essere utile anche in altri casi analoghi presenti in Lombardia", conclude il sindacato.
Lombardia: Fp, chiarita applicazione "notte passiva" nelle Rsa
18 settembre 2014 • 00:00