Nei giorni scorsi in Regione Lombardia è stato sottoscritto il primo accordo sul lavoro agile che, in due anni, coinvolgerà il 10% dei lavoratori della Giunta regionale. Lo rende noto in un comunicato la Fp Cgil regionale. Come noto, si tratta di una modalità di lavoro che non richiede una postazione fissa in ufficio e consente di svolgere i propri compiti ovunque. Viene utilizzata in alcune giornate concordate dal lavoratore con i propri responsabili, è largamente diffusa nelle aziende private ed è compatibile con molte delle attività svolte nel pubblico impiego.
Sono stati i delegati Fp Cgil della rappresentanza sindacale unitaria e il comitato unico di garanzia a fare una richiesta in questo senso all’amministrazione e, dopo alcuni mesi di confronto, sta per partire la sperimentazione che durerà 5 mesi. Lavoratrici e lavoratori hanno manifestato la loro soddisfazione per questa nuova opportunità.
Il lavoro agile è uno strumento molto utile per migliorare concretamente la conciliazione fra lavoro e vita privata: più tempo per sé, più qualità della vita, meno stress e meno inquinamento. Inoltre, si basa su un pilastro fondamentale: la fiducia nelle persone e nella loro capacità di raggiungere obiettivi e risultati anche al di fuori dal contesto del classico ufficio e della sorveglianza diretta. La valorizzazione dell’impiego pubblico passa anche per l’incentivazione del lavoro per progetti anziché della mera presenza fisica alla scrivania.
“Occorre aumentare sempre più la motivazione dei lavoratori e pretendere dai dirigenti una migliore distribuzione dei carichi di lavoro – dichiara Mavì Gardella, segretaria Fp Cgil Lombardia -. Grande attenzione è stata rivolta alla garanzia della piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori coinvolti, oltre che al loro pari trattamento economico e di carriera”.
“Per la Fp Cgil, e per il sindacato in generale, volere e firmare un simile accordo significa accogliere i desiderata dei lavoratori e ambire a governare i processi di cambiamento che interessano il mondo del lavoro contemporaneo” affermano Lucilla Pirovano, delegata Rsu, e Olga Talamucci, componente del Cug di Regione Lombardia.